di Cristina T. Chiochia

Ci sono molti aspetti per cui il Giappone a Milano, in Italia è tanto amato. Sicuramente il primo è stato l’enorme successo del padiglione giapponese ad Expo2015 e del suo immenso fuorisalone durante le manifestazioni connesse a Expoincittà che hanno reso la cultura di questo paese più amata e popolare, insieme alle grandi mostre degli ultimi anni. Ma tra la cucina e la cultura di questo oriente oramai non più sconosciuto, da circa quattro anni ha preso il via anche una bella manifestazione quasi a dimensione familiare, addirittura che vanta come location una in cascina facilmente raggiungibile dal centro. E cosi’, grazie all’associazione La Via del Sake dal 2014 anche Milano ha il suo luogo di incontro tra giappone e la città. Infatti, prima con il Milano Sake Festival e poi nel 2018, con la prima edizione del Japan Festival, la Cascina Cuccagna per alcuni giorni, si anima non solo di cittadini stanchi di traffico e smog, ma anche di una passione per il Giappone, non declinato attraverso un solo aspetto di questa millenaria cultura, ma anche attraverso il mondo delle degustazioni.

Per tre giorni quindi, dal 27 al 29 settembre 2019, con la Wine Week Milan alle porte, ecco che arriva il Japan Festival proponendo non solo l’esposizione di prodotti tra cui il miglior Sake ed i suoi derivati, ma anche tanto altro. Ma è il Sake il vero ospite d’onore. Non una semplice “vodka giapponese”, come spesso si è abituati a pensarlo, ma un vino di riso vero e proprio, fermentato naturalmente che richiama molti estimatori e semplici curiosi.

Ne è un esempio il Sake Gekkeikan che è marchio leader di Sake dal 1637 a Kyoto e presente sugli stand della manifestazione. Tra degustazioni di rinfrescante Sake ecco quindi i sapori e gli aromi di frutta come la mela, la rosa, la menta, la ciliegia ed il biancospino oltre tra patatine, biscotti e perfino birra al tè verde, fino a perdersi nell’idea originale di un “sushiritivo” ovvero l’aperitivo con sushi e un calice di buon sake.

Un perdersi nei sapori dunque, ma anche nei saperi. Molti gli stand delle librerie e di prodotti provenienti dal Giappone: dalla scuola di lingue come la Scuola Eurasia Language Academy, che offre durante il festival anche dei mini incontri gratuiti di giapponese o il tradizionale spettacolo teatrale di cartoncini “Kamishibai”; oppure stand per la scoperta di viaggi e itinerari preparati su misura e studiati da veri e propri “travel designer”prima della partenza o piatti tipici della tradizione e non cucinati sul momento.

Non mancano poi incontri con le discipline olistiche grazie all’Accademia Nashira Discipline Olistiche e Bio naturali integrate di Conegliano (Tv) ed i suoi maestri tra shiatsu o il magico mondo degli origami ed i videogames per i più piccini insieme al classico truccabimbi.

Concludendo quindi un evento che ha una sorta di “formula speciale” vincente in Italia ed in particolar modo a Milano: avvicinare l’Oriente in una sorta di famiglia, in quel particolare sentimento del “sentirsi a casa” che, sicuramente, si evince appieno nella scelta di una cascina che rivive nel cuore della zona sud della città di Milano. Un festival del Giappone, quindi, ma dal “gusto” tipicamente italiano.

Cristina T. Chiochia