E’ sorta una forte polemica tra i gruppi dei cattolici conservatori oltranzisti, dissidenti dal Pontefice Francesco, in merito all’Amazzonia.
La questione, già di per se grave, sulla conversione e la catechesi delle comunità indigene, spesso lontane tra loro e ancora volte ai propri riti tribali, aveva già da tempo fatto sorgere un sinodo, che aveva stabilito che i così detti viri probati, uomini sposati di fatto, potessero dire messa e somministrare i sacramenti, in assenza di sacerdoti.
Ora la questione si allarga per il fatto che in una Chiesa a Roma, Santa Maria in Traspontina, per l’esattezza, sono entrati in processione idoli di legno, raffiguranti una donna nuda e incinta: è la Pachamama, il culto della terra indigeno. Spacciato, però, come Nostra Signora delle Amazzoni e, come riporta La Bussola Quotidiana “adorata abusivamente”.
Il rito, infatti, “scimmiottando” i sacramenti cristiani, avrebbe portato un martiriologo con attivisti marxisti come Chico Mendes, ben lontani, insomma, dai santi miracolosi cristiani.
E’ il sincretismo voluto da Papa Francesco che fa tanto discutere, che se da un lato “converte le anime” (ma le converte poi davvero? e ci importa davvero così tanto, parlare di conversione nel 2019?) dall’altro illude gli spettatori di essere nella “foresta pluviale”, portando in scena idoli pagani che di cristiano (e di folkloristico) hanno veramnete poco.
E’ la chiesa forse, del secolo XXI.