GIANNI RIGHINETTI “La rinomina dai piccoli numeri nell’Ente ospedaliero cantonale pesa come un macigno sul leghista Paolo Sanvido. Il presidente del Consiglio d’amministrazione dell’EOC in carica ha sì ottenuto un nuovo mandato, ma da quel voto è uscito azzoppato come mai immaginava potesse accadere.”
“Il mezzo sgambetto operato dal Parlamento è inequivocabile e pure in via Monte Boglia qualcuno ha dichiarato guerra a Sanvido, mentre d’ora in poi le altre forze faranno di tutto per spodestarlo dopo avergli lanciato un chiaro segnale politico. Ad essere interessati sono tutti i partiti rappresentati in Governo e avversari della Lega, ovvero PLR, PPD e PS. Ma il destino del numero uno dell’EOC è solo nelle mani del CdA che nella seduta agendata dopo le vacanze dei morti dovrà designare il proprio vertice. Lui per ora si trincera dietro a un «no comment», ma sa bene che di amici ne ha sempre meno. E quella sedia ingolosisce molti.” (dal CdT odierno)
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Senza voler contraddire Righinetti, che ne sa più di noi, ci permettiamo di dire che il “destino” di Sanvido, molto prima che nelle mani del CdA, sta nelle sue stesse mani.
Righinetti descrive bene, con abilità e con brio, l’eterna “guerra per la cadrega”. Dire che la politica si riduca a ciò, sarebbe offensivo e cinico. Negare la centralità di questo “strapparsi di mano le seggiole” significa vivere… nel mondo delle fate.