(com) Giovanni Merlini è pronto per il secondo round. Il candidato PLRT conferma la propria disponibilità e si presenterà dunque al ballottaggio per il Consiglio degli Stati il prossimo 17 novembre per difendere il seggio alla Camera alta che storicamente è occupato da un rappresentante liberale radicale.

Giovanni Merlini – insieme a Filippo Lombardi – continuerebbe a rappresentare a Berna un Ticino rispettato e capace di farsi ascoltare. Nella sua qualità di politico autorevole e ben disposto ad intessere alleanze che travalicano i confini di partito, Merlini sarebbe in grado di promuovere efficacemente gli interessi del nostro Cantone e della minoranza italofona. Soprattutto alla Camera alta servono figure moderate che sappiano interpretare fino in fondo la politica della concordanza per ottenere soluzioni consensuali che fanno progredire il nostro Paese nel rispetto del federalismo. Come Ticinesi dobbiamo quindi mobilitarci per garantire al nostro Cantone una rappresentanza qualificata, garantita da due politici di esperienza che collaborano per un Cantone più forte e dinamico. Sarebbe infatti perfettamente inutile e controproducente ritrovarsi con due rappresentanti i cui voti alla Camera dei cantoni si annullerebbero a vicenda 9 volte su 10, su temi per altro essenziali per il futuro del nostro Paese. .

Una corsa molto dura
Giovanni Merlini: “Sapevo che la corsa per gli Stati sarebbe stata molto dura, ma ora comincia una nuova partita e sono pronto a continuare a combattere, come ho sempre fatto. Ora più che mai, però, ho bisogno dell’aiuto e del sostegno di tutti voi”.

Partito liberale radicale

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Il 17 novembre sapremo se la mossa escogitata dai vertici PLRT – la congiunzione di Melide – risulterà vincente. La nostra opinione sul “connubio” l’abbiamo espressa ed è nota.

Colpisce in questo testo, che abbiamo trascritto integralmente, l’assenza di qualsiasi accenno all’indipendenza del nostro Stato e alla sovranità delle sue istituzioni. Probabilmente queste cose non sono giudicate importanti; forse sono viste come superate. O, addirittura, come indifendibili.

Gli illuminati hanno pochi dubbi ma il semplice cittadino è inquieto e teme che il Paese che ama e che lo protegge perda la sua identità e la sua legge.