di Karin Valenzano Rossi

I danni della politica last minute con volo a (retro)vista (titolo originale)

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Questo articolo di Karin Valenzano Rossi – ripreso da Opinione liberale, per gentile concessione – sembra molto severo, e in un certo senso lo è. Ha il tono di un genitore burbero che dà una solenne sgridata al monello impenitente. 

A leggere bene, però, si vede che il PLR (per bocca di Karin) pur facendo la voce grossa e ribadendo i rimproveri, lascia aperto uno spiraglio che consenta agli inguaiati di salvarsi. Salvezza a dire il vero è una parola grossa, perché di salvezza qui non ce n’è. Cocci da raccogliere, quelli sì.

Il referendum contro la decisione del Gran Consiglio è lanciato. Potrebbe essere una (ulteriore) occasione per verificare quanto il parlamento NON rappresenti il popolo. La via maestra a questo punto è il voto popolare.

A Lugano il CC deciderà il 25 novembre. Sarà importante comprendere i meccanismi dell’interazione tra Palazzo civico e le Orsoline. Una situazione recente e nuova, creata dall’attività energica di Zali.

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Karin con il presidente della sezione liberale Guido Tognola. Foto Ticinolive

KARIN  Nessuno è nato sotto una cattiva stella: ci sono semmai uomini che guardano male il cielo: è una delle citazioni più celebri del Dalai Lama che calza a pennello anche per l’aeroporto di Lugano. Un aeroporto, che non è nato sotto una cattiva stella, ma che si trova sull’orlo del fallimento a causa di uomini che non hanno saputo (o peggio voluto) guardare bene al cielo dell’aviazione. Non hanno preso in modo tempestivo le decisioni necessarie per adattare la gestione dell’aeroporto al mutato quadro operativo. Lo ripeto a scanso di equivoci e facili strumentalizzazioni: noi sosteniamo l’aeroporto di Lugano. Il nostro Cantone ha un bisogno vitale di collegamenti stradali, ferroviari e aerei che funzionino per l’economia, il turismo e il tempo libero.

Il Municipio ci ha messo con le spalle al muro, anzi con la pistola alla tempia. O mangi questa minestra, o salti dalla finestra. Ci ha portato a prendere decisioni last minute in una situazione di forte pressione e di grandi aspettative da parte dei dipendenti nei confronti della politica. Un volo a vista in pieno temporale.

Già dal settembre 2018 LASA è in situazione di deposito di bilancio, poiché le perdite superavano il capitale azionario. Invece di presentare subito e in modo urgente un piano di ricapitalizzazione e definire una strategia, il Municipio ha preferito erogare in totale autonomia un credito della Città a favore di LASA, portandolo poi da 2,5 a 4 milioni di franchi, alla chetichella e senza passare dal Consiglio comunale. L’esecutivo ha poi atteso l’ultimo minuto, arrivando invero molto dopo la mezzanotte, per costringere il Consiglio comunale a mettere mano ai soldi dei cittadini, facendo leva sull’emotività del momento.

Insomma, il Municipio ha continuato a guardare male il cielo, soprattutto quello dei voli su Zurigo. La decisione del Gran Consiglio in favore del risanamento e della ricapitalizzazione di LASA rischia di essere vanificata dal referendum lanciato dal Movimento del socialismo sostenuto da Verdi e PS. Certo il popolo è sovrano e ha l’ultima parola, ma una politica lungimirante, basata sulla ricerca di convergenze fra le diverse forze politiche, avrebbe contribuito a evitare la prova di forza, il cui esito finale non è per niente scontato. Anzi, è concreto il rischio di un grounding popolare.

C’è però forse ancora spazio per una soluzione più realista; il Municipio ha finalmente corretto di gran lunga il tiro con il complemento al messaggio. Ora lo scopo principale è che città e Cantone si impegnino a concludere in tempi brevi le trattative per una ripresa delle attività di aviazione generale da parte di investitori privati, sottoponendo al più tardi entro fine 2020 appositi messaggi ai rispettivi legislativi per il trapasso, lasciando aperta la porta delle possibilità a un ipotetico collegamento di linea su Ginevra. Non è più una strategia di rilancio, ma un’operazione di salvataggio, che getta le basi per operare la transizione ai privati con più solidità finanziaria e fieno in cascina per il piano d’accompagnamento dei dipendenti. Noi non vogliamo pagare sogni e speranze ma aspiriamo ad una politica responsabile e onesta nei confronti dei dipendenti e dei contribuenti.

Karin Valenzano Rossi, capogruppo PLR in consiglio comunale