Articolo di Opinione Liberale, per gentile concessione.
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Ho scelto questo pezzo, che ho apprezzato perché non nasconde le difficoltà reali sotto il tappeto della retorica (ovviamente le esortazioni ad uno “sforzo decisivo” non mancano, ma queste le hanno tutti, a sinistra, a destra e al centro).
La designazione dei due “senatori” è per se stessa importante ma questa particolare elezione ha una valenza superiore, il titolo di questo articolo non fa che confermarlo.
Il risultato di Merlini al primo turno è stato debole e la sua elezione rimane incerta. Si possono ipotizzare tre cause concomitanti (non sto per scrivere nulla di originale):
1) una parte del PLR non ha accettato la “congiunzione di Melide” (io, con altri, avevo criticato questo passo);
2) il PPD non ha mantenuto le promesse (non ho però elementi che mi consentano di andare al di là di semplici congetture). Una delle poche cose certe al mondo (oltre la morte e le tasse) è che senza Bixio Caprara l’on. Marco Romano sarebbe andato a casa.
3) infine Lugano, la mia amata città. Secondo me Giovanni Merlini ha un problema a Lugano. Sono andato a controllare i numeri: Chiesa 5652, Merlini 3879 (quarto). Per inquadrare (parzialmente) la situazione farò notare che nel 2016 l’UDC luganese ottenne 1/20 degli eletti in consiglio comunale.
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A contendere i due seggi per il Consiglio degli Stati ci sono quattro candidati che al primo turno hanno raggiunto un risultato pressoché simile. Conseguenza: un’elezione di ballottaggio molto incerta!
Giovanni Merlini nell’elezione federale del 2015 ha ottenuto 35’236 voti personali! Un grande risultato! Noi, liberali e radicali, lo abbiamo sostenuto a pieni voti! Ma anche tutto il Ticino ha manifestato il sentimento di attaccamento verso la capacità politica e intellettuale di Giovanni.
Giovani e meno giovani lo hanno sostenuto, da Airolo a Chiasso, passando da Bellinzona, Locarno e Lugano! Il 20 di ottobre Giovanni ha però ricevuto 30’386 voti, vale a dire circa 5’000 voti in meno! Questo non va bene! Giovanni in questi ultimi quattro anni a Berna ha lavorato tanto per il bene delle ticinesi e dei ticinesi. Ha lavorato sodo anche durante quel periodo che lo aveva messo momentaneamente a riposo e dal quale si è ripreso più in forma che mai.
Nell’ultima elezione di ottobre una parte importante di liberali e radicali, che alle elezioni cantonali di aprile, cioè pochi mesi prima delle elezioni federali, avevano manifestato il loro attaccamento al PLR, hanno momentaneamente voltato le spalle al partito. Alcuni, forse, lo hanno fatto anche un po’ per protesta. Se il segnale mandato da queste elettrici e elettori potrebbe essere dovuto alla congiunzione fra il PLR e il PPD, adesso questo non può più succedere! No! Questo non è assolutamente giusto! Domenica in ballo c’è Giovanni per un posto al Consiglio degli Stati, un candidato del PLR al quale avevamo dato la nostra piena fiducia quattro anni fa! Giovanni ha bisogno di recuperare quei voti liberali e radicali che sono mancati domenica 20 ottobre!
Nella Camera dei Cantoni i seggi sono soltanto 46 ed è fondamentale che chi occupa un posto agli Stati possa avvalersi anche del sostegno dei suoi colleghi di partito affinché possa concretizzare una politica costruttiva con ricadute positive anche per il Canton Ticino. Per esempio sappiamo che al Consiglio degli Stati la rappresentanza UDC è molto ridotta e di conseguenza, se Marco Chiesa, bravo politico e ottimo oratore, dovesse essere eletto al Consiglio degli Stati non potrà far valere quelle sue capacità politiche che invece diventano preziose nella camera del Nazionale (dove peraltro è già stato eletto). In altre parole l’UDC non avrebbe i numeri per poter prendere delle decisioni al Consiglio degli Stati e le capacità di Chiesa verrebbero neutralizzate! La sua politica che tanto declama in favore del Canton Ticino non verrà mai presa in considerazione.
Il timore del patto (peraltro non scritto) e suggellato lo scorso 1° agosto fra il PLR e il PPD sembra aver scosso non poche elettrici ed elettori. Se guardiamo in casa nostra, i dati ci dicono che 4’000 liberali radicali non sono andati alle urne lo scorso 20 di ottobre! Liberali e radicali che qualche mese prima avevano però messo nell’urna la scheda PLR! Se si vorrà eleggere Giovanni al Consiglio degli Stati è perciò fondamentale che tutte le elettrici e tutti gli elettori di fede liberale e radicale vadano a votare! Il PLR ha il potenziale per decidere sul futuro di sé stesso! Se, come ho appena detto, tutte le elettrici e tutti gli elettori liberali e radicali andranno a votare entro domenica, ecco che il nostro partito riuscirà a mantenere il seggio al Consiglio degli Stati. Diversamente, abdicheremo e difficilmente il nostro partito avrà le forze per rialzarsi sia per le prossime elezioni comunali sia per quelle cantonali. Oltre a ciò dobbiamo mettere in agenda che dovremo subire, già da subito, le politiche che non piacciono a noi! Non dimentichiamo che il PLR è pur sempre il primo partito ticinese, con oltre il 20% di rappresentanza!
Ma c’è di più! Il seggio di Giovanni può essere salvato anche grazie alla congiunzione che si è deciso di fare con il PPD. Se le elettrici e gli elettori del PPD voteranno compatti anche per Giovanni (oltre che per Lombardi), restituendo così il favore che noi abbiamo fatto a loro in occasione dell’elezione del Consiglio Nazionale, e se le elettrici e gli elettori del nostro partito voteranno compatti per Lombardi (oltre che naturalmente per il nostro Giovanni), ecco che questa strategia assegnerà a Giovanni e a Filippo Lombardi i due seggi del Consiglio degli Stati.
Il futuro del nostro partito si deciderà domenica!
Roberto Stoppa