Whakaari, o White Island, è il vulcano più attivo della Nuova Zelanda ma nonostante la sua pericolosità è una delle mete turistiche più popolari. Oggi per molti turisti, la gita sul cratere di White Island si è trasformata in immane tragedia dato che nel pomeriggio il vulcano ha eruttato improvvisamente non lasciando scampo a chi si trovava nelle vicinanze. Per ora i morti accertati sono 5 ma sfortunatamente è un bilancio destinato a salire. Si stima che nel momento dell’eruzione sull’isola c’erano almeno 50 turisti. La polizia ne ha trasferiti alcuni sulla terraferma ma molti sono rimasti bloccati sull’isola. Al momento sono decine le persone di cui non si ha più notizie. La premier Jacinda Ardern ha commentato: “Questa è una situazione in evoluzione e, naturalmente, i nostri pensieri sono rivolti a tutte le persone colpite”. Delle persone che sono state recuperate molte sono in condizioni gravi, con ferite e ustioni estese sul corpo. Tutti sono attualmente ricoverati nell’ospedale di North Island.

Purtroppo secondo quanto riferito dalla polizia sono ben poche le speranze di trovare qualcuno viv: “Non sono stati riscontrati fino a questo punto segnali di vita, sulla base delle informazioni che abbiamo non crediamo vi siano sopravvissuti” si legge in un comunicato stampa. Le operazioni di soccorso sono state avviate immediatamente ma al momento qualsiasi intervento è giudicato troppo pericoloso. Oltre alle condizioni estreme, grandi quantità di cenere rendono ancora più difficili i soccorsi riducendo la visibilità.

Il gruppo di turisti di cui si sono perse era arrivato con la nave da crociera Ovation of the Seas, e la loro nazionalità non è ancora stata resa nota. “ Diversi nostri ospiti erano sull’isola oggi al momento dell’incidente. Offriremo loro tutta l’assistenza possibile. Preghiamo per loro” ha commentato la compagnia.

White Island è una zona estremamente pericoloso e altamente imprevedibile. Il 3 dicembre Geonet, sito che pubblica aggiornamenti sui pericoli naturali, aveva avvisato che il vulcano si trovava in un periodo di intensa attività. “Sapevamo tutti che c’era un’attività maggiore, se c’è un sistema idrotermale attivo, se i gas aumentano sotto un blocco di terra argillosa o di fango l’eruzione può avvenire all’improvviso” ha dichiarato un docente all’Università di Auckland di nome Jan Lindsay. Ma bloccare le attività turistiche sull’isola risulta sempre difficile in quanto si tratta di territorio privato che non si trova sotto il controllo diretto dello stato.