Abbiamo già ricevuto numerose missive relative al “caso Astano” con il suo moltiplicatore innalzato al 130%. Per la prima volta pubblichiamo un testo sul tema.

La lettera è appassionata e usa toni abbastanza duri. Noi non entriamo nel merito della vicenda perché non abbiamo avuto modo di approfondire.

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immagine Wiki commons (Delta-9) https://it.wikipedia.org/wiki/GNU_Free_Documentation_License

Cari parlamentari, le statistiche dicono che a Natale una famiglia astanese di quattro persone pagherà almeno 2400 franchi in più di ogni altra famiglia ticinese solo perché il Consiglio di Stato ha deciso così. Infatti il CdS l’undici settembre ha deciso che solo gli astanesi debbano pagare minimo il 30% in più di tutti gli altri ticinesi, cioè il 130% di moltiplicatore comunale, esclusivamente perché per la prima volta Astano ha un capitale proprio negativo (altri comuni lo hanno da tempo nonostante gli aiuti, che Astano non ha mai ricevuto, ma pagano comunque il 100%) causato da motivi strutturali come riconosciuto dallo stesso CdS.

Il Consiglio di Stato ha scelto di non aiutare gli astanesi ma di punirli e discriminarli col 130% evidentemente per fini ben diversi dal risanamento delle finanze comunali astanesi, infatti, le cifre ridicole (circa un milione di liquidità, un gettito di 600’000 fr. e un fabbisogno di 900’000 fr.), la situazione e la tempistica lo testimoniano. Il CdS sulle spalle degli astanesi ha colto l’opportunità di lanciare il messaggio che il 100% di moltiplicatore non è un muro invalicabile. Lo ha fatto dopo le elezioni e nel momento migliore per “convincere” i dubbiosi sulle aggregazioni, in particolare i cittadini di Sessa contrari all’aggregazione alla Tresa.

Il CdS ha trovato terreno fertile nel debole e piccolo Astano, con un Municipio inetto e succube degli Enti Locali per compiere il discriminante esercizio di forza al fine di dimostrare in modo subdolo che non vi sono alternative alle aggregazioni. Infatti il Municipio non ha mai fatto altro che assecondare da subito e continuamente tutto quanto indicato dagli Enti Locali, come l’auto imposizione del moltiplicatore al 110% (tre volte bocciato in assemblea) in cambio della “promessa” di non applicare la legge correttamente invece di rivendicare lo stesso trattamento riservato ad altri comuni che a differenza di Astano percepiscono da tempo anche aiuti finanziari.

Il Municipio astanese a dimostrazione della sudditanza e sottomissione nei confronti degli organi cantonali non si è nemmeno difeso quando, sulla stampa, è stato paragonato al Municipio di Leukerbad condannato per truffa. Ora il 16 dicembre probabilmente vi sarà l’epilogo di questa disgustosa storia di sopraffazione ticinese, infatti il Municipio proporrà all’assemblea di confermare il 130% di moltiplicatore imposto dal CdS anche per il 2020, in pratica se la popolazione dirà sì o no rimarrà comunque l’attuale 130%.

Ma dicendo sì gli astanesi avalleranno la decisione del CdS e si assumeranno la responsabilità di una delle peggiori decisioni della storia della politica ticinese. Un sì probabile dagli stremati cittadini visto che in cambio il CdS sembra propenso a concedere un abbassamento del moltiplicatore. Insomma un mercanteggio in barba a tutti i più elementari princìpi deontologici, a una vera politica solidale e di promozione delle zone discoste.

È per questo cari parlamentari che per Natale vi regalo il testo del ricorso inoltrato al Tram sulla decisione del Consiglio di Stato di imporre il 130% di moltiplicatore alla comunità astanese per il 2019. Ricorso che come semplice cittadino sono stato costretto a inoltrare al posto del Municipio di Astano perché nulla ha fatto per difendere l’onore e gli interessi del Comune e dei suoi cittadini.

Purtroppo il ricorso solo perché inoltrato da un cittadino e non dal Municipio è stato giudicato irricevibile. In poche parole il CdS, sostituendosi ai cittadini sulla decisione del moltiplicatore, li ha privati non solo dei loro risparmi ma anche del loro diritto a ricorrere: un regalo per non dimenticare e per smuovere le coscienze. Perché ad Astano non servono soldi per tappare i buchi passati e futuri come fatto con all’aeroporto di Agno. Ad Astano serve solo la sospensione della decisione del 9 settembre 2019 del CdS e la fissazione del moltiplicatore al 100% fino all’aggregazione con Tresa. Ad Astano serve solo lo stesso trattamento riservato a Miglieglia, ma non i soldi già spesi per Miglieglia che a differenza di Astano ha comunque un capitale proprio negativo 400 volte più grande.

Insomma ad Astano a Natale serve, e voi potete regalargliela, un po’ di giustizia e di equità.

Cordiali Saluti e buone Feste. Andrea Genola Astano