Nelle sontuose sale della Villa Principe Leopoldo la pittrice milanese (e varesina) Anna Sala ha inaugurato giovedì 12 dicembre la sua nuova mostra “Marine nell’altrove dell’azzurro”, che durerà sino al 31 marzo.

I quadri di Anna sono un trionfo di Azzurro, e solo al Bianco è consentita, in subordine, una compresenza. Sono, apparentemente, molto simili tra loro, ma è un’impressione ingannevole, che si dissolve sotto un’attenta osservazione.

Presentatore d’eccezione il professor Stefano Crespi, che ha introdotto l’artista partendo da un caposaldo di tutta la pittura esposta, il tema dell’azzurro e sul suo significato specifico nelle opere.

Prof. Crespi: “Il tema dell’azzurro è sinonimo dell’altrove ed è prettamente attuale perché si contrappone alla  contemporaneità  che vede la caduta delle menti e del simbolo, la mera e cruda digitalizzazione, la perdita di affetti e di ricordi veicolati da una presenza di un linguaggio tecnologico mediatico… Grazie  all’altrove dell’azzurro si riscopre  la dialettica, si vive il sogno, si assapora la contemplazione e  la nostalgia”.

Un altro tema importante, è quello dello sguardo e il prof Crespi lo spiega con queste parole: ”Mentre  la trama mediatica ha soltanto il vedere, lo sguardo  è  l’antitesi del vedere. Quello che abbiamo amato e non è accaduto esiste nello sguardo e non nel vedere”.

Infatti lo sguardo che tocca l’altrove dell’azzurro nei dipinti di Anna si contrappone al cambiamento epocale suggellando  il momento più autentico di maggior significazione.

A questo punto il professor Crespi si sofferma sul colore: “I colori non sono da intendersi come dato naturalistico ma come una grammatica interiore linguistica, l’azzurro rappresentato da cieli immensi, non potrà mai essere speculare al mondo storico o storicistico. Oltre all’altrove dell’azzurro troviamo il bianco che alternato all’azzurro, trascende al mistero come Antonia Pozzi parla della notte Bianca“.

Il Prof continua nella sua spiegazione: “Il tema dell’azzurro è veicolato dalle distese marine che a loro volta richiamano al tema dell’immensità”. Poi il professore cita una frase di Thomas Bernard grande scrittore austriaco, che disse “un paese che non ha il mare, non ha l’immensità”.

Il professor Crespi allora prende come riferimento la Svizzera, paese senza mare, e si ricorda di quando insegnava in collegio a Porlezza; la definisce con parole lusinghiere, la descrive come una “frontiera” amata, ammirata. Benché non possieda il mare, che incarna l’altrove, ha il fondo dell’esistenza.

Il professore spiega l’importanza del tema della “svizzeritudine” nel paradosso dell’esistenza e del fatto che Anna Sala abbia esposto a Lugano: “In Anna Sala è significativo fare la mostra qui, immersa nella svizzeritudine”.

I quadri di Anna Sala sono descritti dal professore come una continua partenza e per meglio descriverli ricorda una citazione di Alberto Savinio, fratello di De Chirico: “La terra spinge l’uomo alla solitudine, il mare lo spinge verso un orizzonte”, orizzonte da intendersi come sentimento di continua partenza verso l’altrove, verso una dimensione inesauribile.

Ruggero Savinio, figlio di Alberto, così descrive le opere di Anna : “In un’epoca di immagini stremate nella figurabilità, c’è l’immagine spaziosa dell’azzurro di Anna Sala”.

Lucia Patrini

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Biografia dell’artista

Anna Sala è nata a Milano. Diplomata all’Istituto D’arte Duccio di Buoninsegna di Siena e laureata in Storia dell’Arte Contemporanea con Enrico Crispolti, dopo una lunga permanenza nella città toscana si è trasferita in Egitto per tre anni. La frequentazione di paesaggi dalle luci e dai colori tanto diversi, quali la dolce campagna senese e il deserto nordafricano, hanno prodotto un’influenza decisiva sull’e­voluzione e sul carattere così peculiare della sua pittura. Ha comin­ciato ad esporre regolarmente in Italia e all’estero dal 2001. Il suo percorso è stato accompagnato da una varia attenzione critica. Ha al suo attivo diversi libri d’artista, pubblicati fra gli altri con Einau­di, Pulcinoelefante, Nuova Editrice Magenta, Edizioni Casagrande. Vive e lavora a Varese.