Sparatoria in Russia dove un uomo con un kalashnikov ha sparato nella sede dei servizi segreti russi, Fsb, di Mosca. A sparare era un uomo solo, vestito di nero. Ha ucciso un agente e ferito altre 5 persone di cui 2 in modo grave. Successivamente è stato ucciso dalle forze dell’ordine. Inizialmente le notizie diffuse dall’intelligence parlavano di 3 attentatori di cui 2 neutralizzati e 1 ucciso. “Tre uomini non identificati hanno fatto irruzione nell’edificio dell’Fsb e hanno aperto il fuoco nella sala d’ingresso al pubblico. Nello scontro con la guardia della reception, due aggressori sono stati uccisi mentre uno di loro è corso fuori in strada, dove ha continuato a sparare, uccidendo un vigile di guardia” aveva riferito l’agenzia Moskva. Poche ore dopo la versione era già cambiata parlando di un solo assalitore che non era riuscito ad entrare nell’edificio. I repentini cambiamenti delle comunicazioni ufficiali hanno fatto sorgere qualche dubbio sulla veridicità delle informazioni trapelate.

L’attacco non sembra essere avvenuto in un momento casuale: manca poco infatti alla Giornata dei servizi di sicurezza che festeggiano il loro 102esimo anniversario. Proprio durante la sparatoria il presidente Vladimir Putin (nonché ex agente del Kgb) stava tenendo un discorso ufficiale alla Sala Congressi del Cremlino, prima del concerto organizzato in onore dei servizi segreti.

I media russi hanno identificato come autore del gesto un certo  Yevgeny Manyurov, 38 anni, con un passato da guardia fi sicurezza privata. Tuttavia nessuna conferma ufficiale è arrivata da parte delle autorità.

La zona della Lubianka, dove sono avvenuti i fatti, è estremamente frequentata , piena di negozi e ristoranti. Le strade sono state bloccate per ore così come la copertura dei telefoni cellulari. La zona è stata evacuata ma ora sembra che il flusso di traffico e persone abbia ripreso il suo corso normalmente.

Per ironia del destino, proprio ieri il presidente Putin, durante la sua abituale conferenza stampa di fine anno, ha ricordato i terribili momenti degli attacchi ai civili che la Russia ha vissuto negli ultimi due decenni. Tra questi l’attacco al teatro di Beslan del 2004, dove hanno perso la vita 300 persone.