La prima astronauta italiana Samantha Cristoforetti lascerà a sorpresa l’Aeronautica militare, dopo 19 anni di servizio. La decisione dell’astronauta non era nota se non a pochi alti vertici del Corpo. Da quanto riporta il Corriere della Sera sembrerebbe che neanche il presidente dell’Agenzia Spaziale italiana fosse al corrente della notizia.

La Cristoforetti ha sempre sottolineato quanto le fosse cara la sua carriera da pilota militare. Soltanto un anno fa aveva pubblicato sul suo profilo Twitter la foto del suo battesimo in aeronautica, definendolo come uno dei giorni più belli della sua vita. E ora, la pilota  si congederà dal Corpo ufficialmente nei primi giorni di gennaio, recandosi personalmente ad Istrana, dove si trova la sede del 51esimo Stormo. Le formalità prevedono che ci sia anche un colloquio con il comandante di base Massimiliano Pasqua e in quell’occasione probabilmente si conosceranno le ragioni dietro alla decisione di Samantha. La donna per ora non ha commentato in nessun modo la notizia, si sarebbe limitata a dire che è stata una scelta dettata da motivi personali. È probabile che Cristoforetti stia per intraprendere qualche nuovo percorso professionale ma per ora non c’è nessuna certezza. L’ANSA ha riferito che dopo 19 anni di servizio “è un suo diritto abbandonare l’uniforme, come del resto prima di lei hanno fatto diversi altri ufficiali che hanno deciso di proseguire la loro carriera in ambiti civili”. Ciò che è certo invece è che Samantha continuerà ad essere un’astronauta per l’Agenzia spaziale europea (ESA). La sua presenza è infatti già confermata in una delle prossime missioni.

La prima e per ora unica donna italiana astronauta, Samantha Cristoforetti vanta un curriculum invidiabile. Dopo aver frequentato l’Accademia aeronautica di Pozzuoli è diventata pilota di guerra e in seguito anche Capitano dell’Aeronautica italiana. La sua avventura nello spazio invece è cominciata nel 2009 quanto è stata selezionata dall’ESA per seguire la formazione di astronauta con altri cinque colleghi provenienti da diversi paesi europei. Diventò ben presto primo ingegnere di volo per le navicelle Soyuz che portano avanti e indietro astronauti e rifornimenti presso la stazione spaziale internazionale. Tra il 2014 e il 2015 è rimasta nello spazio per 199 giorni battendo così il record di permanenza femminile nello spazio.