Ha suscitato interesse e sconcerto la candidatura di Jacques Ducry, attualmente socialista indipendente, sulla lista PLR per il consiglio comunale di Lugano.

Un primo punto va senz’altro attribuito a favore del presidente Tognola. Con la sua mossa eclatante, che alcuni hanno addirittura percepito come una sfacciata provocazione, ha ottenuto un notevole effetto di visibilità.

La mossa di Tognola è emblematica ed esprime chiaramente il suo concetto e la sua linea. Il suo fine è battere la Lega (se non ci riuscirà, si dimetterà) e ai suoi occhi la Lega può essere battuta solo da un PLR orientato a sinistra.

Obiettare è lecito? Indubbiamente sì, poiché l’elettore di sinistra voterà PS o Verde o i piccoli partiti molto prima di votare Tognola. Le perdite saranno superiori ai guadagni.

È opinione comune (e, per il momento, anche la nostra) che al “centro” resteranno due seggi in Municipio. E allora… sarà A o B (noi non sappiamo prevedere il futuro).

C’è grande attesa per l’assemblea PPD questa sera al Capannone, dove il “caso Ghisolfi” sarà al centro della scena e il presidente dimissionario Petralli promette ghiotte rivelazioni.

Ticinolive ha rinunciato al torneo di bridge e sarà presente all’evento.

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ADDENDUM (ore 13)  Quest’ultima breaking news (che magari non sarà l’ultima) permette, a nostro avviso, di meglio comprendere la decisione del Vicesindaco di rinunciare alla candidatura.

La perdita non sarà lieve (e sicuramente Tognola l’avrà messa in conto). I numeri non sono tutto, ma un significato ce l’hanno. Nel 2016 l’on. Bertini ebbe 13025 voti, mentre il secondo eletto, il capo dicastero cultura on. Badaracco, ne ebbe 8366. Il primo subentrante Fabio Schnellmann (ora ufficialmente candidato) 7623.