dal Caffè di ieri

“Volano gli stracci e i due partiti offrono agli elettori, e non solo a quelli della città più importante del cantone, uno spettacolo degradante. Che non è frutto del “gossip mediatico”, come impudentemente sostiene la capogruppo plrt in Consiglio comunale, ma l’inevitabile conseguenza di due partiti allo sbando. Senza una guida autorevole, senza una leadership, locale e cantonale, in grado di ricompattare le fila su linea politica univoca e mobilitare gli elettori. Particolarmente acuta è la crisi che scuote i liberali radicali che sembrano scontare da tempo la maledizione di far fuori, l’uno dopo l’altra, gli esponenti più promettenti.

Altro che strappare la guida del municipio alla Lega. Ben che vada Plrt e Ppd possono solo sperare di confermare i loro seggi in municipio e nel legislativo (…)”

Libero d’Agostino

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Abbiamo scelto come Pensiero del giorno questo passo, tratto da un editoriale alquanto truculento che magari servirà a vivacizzare un’esordiente campagna elettorale.

Obiettivamente il pantoclastico articolo una dose di ragione ce l’ha. La crisi dei partiti storici – che Tito Tettamanti non rinuncia a chiamare “borghesi” – è veramente profonda, per la mediocrità dei capi e l’incapacità di reggere la concorrenza da destra e da sinistra. La lezione del voto agli Stati è stata severa e crudele. 

Si ha l’impressione di partiti che non credono più a niente, privi di figure di riferimento. Se c’è in giro una cosa da scimmiottare la scimmiottano, sperando in un rapidissimo compenso (illusione).

L’articolo è lungo e aggressivo, nella forma e nella sostanza. Sorprende il coinvolgimento nel biasimo del PLR luganese che, nella sua nuova tendenza “radical-chic”, al Caffè dovrebbe piacere, eccome.