Openning of the World Economic Forum 2017. U.S. Embassy Bern/ Eric Bridiers

È cominciata oggi la 50esima dizione del Forum economico mondiale che si tiene a Davos.
Ad inaugurare il Forum, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen che ha elogiato l’evento e il suo fondatore Klaus Schwab per essere riuscito a portare tra le Alpi “le menti più brillanti”. Inoltre ha sottolineato che “Davos è un luogo dove sia gli scienziati che i giovani leader possono far sentire la loro voce e lasciare il segno”.

Sin da subito è stato chiaro che a fare da sfondo al dibattito quest’anno ci sarà la questione climatica. Al centro della scena il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, arrivato in Svizzera lo stesso giorno dell’inizio del suo processo per impeachment, e l’attivista svedese 17enne Greta Thunberg.

A prendere la parola per prima proprio Greta che dopo un filmato introduttivo che ha mostrato le proteste per il clima che si sono svolte nell’ultimo anno in tutto il mondo. “Le persone sono più consapevoli ora. Grazie alla spinta dei giovani sembra che il clima e l’ambiente ora siano un argomento caldo. Allo stesso tempo, però, non è stato realizzato nulla. Le emissioni globali continuano ad aumentare. Dobbiamo iniziare ad ascoltare la scienza e trattare questa crisi con l’importanza che merita” ha detto Greta ai partecipanti. Determinata come sempre, ha evitato ogni domanda che non riguardava l’emergenza climatica e ha sottolineato gli innegabili dati scientifici sul cambiamento climatico: “Con i livelli di emissione odierni, il budget rimanente sparirà in meno di otto anni. Queste non sono le opinioni di nessuno, questa è scienza. Ho ripetuto questi numeri in quasi tutti i discorsi degli ultimi 18 mesi. Voi non ne volete sapere niente di questi dati, ma io continuerò a ripeterli finché non li ascolterete” ha detto rivolgendosi ai media.

Di tutt’altro tenore il discorso del presidente Trump che si è espresso a sfavore degli attivisti climatici che ha definito “profeti di sventura” che parlano di “apocalisse”. Ha inoltre sottolineato i successi della sua amministrazione che ha fatto “sbocciare” gli USA che ora prosperano “come mai prima d’ora”. Ha citato inoltre gli accordi stretti con il Canada e con il Messico. “Siamo un esempio per il mondo. Abbiamo perso 60.000 fabbriche sotto l’ultima amministrazione. Noi oggi ne abbiamo guadagnate 12.000”.

Sono oltre 3mila i partecipanti al WEF quest’anno. Tra loro 53 capi di Stato e rappresentati di 117 paesi. Tra le novità di quest’anno, l’incoraggiamento rivolto a tutti i partecipanti a usare il treno e la preferenza data al cibo locale.