INTERPELLANZA

Quale scenario dopo la probabile bocciatura del credito cantonale per l’aeroporto di Lugano-Agno in votazione il 26 aprile 2020 ?

Malgrado la disponibilità dei referendisti del PS-PC della Città di Lugano a sostenere un eventuale credito comunale per la gestione corrente di Lugano Airport SA durante tutto il 2020 (e non solamente fino a fine aprile 2020: ricordiamo che sono già stati stanziati dalla Città di Lugano 780’000 fr nel preventivo 2020, i quali potranno essere completati dal Municipio, previa ratifica del legislativo: quest’ultima può avvenire anche a posteriori nell’ambito del voto del consuntivo 2020), il Municipio di Lugano è intenzionato a continuare la partita fondata sul ricatto del fallimento della Lugano Airport SA e vuole affrontare il voto popolare del 26 aprile  all’insegna dello slogan “o tutto o niente”.

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Infatti, rispondendo a PS-PC di Lugano, ha rifiutato di fare un messaggio per completare i 780’000 fr a preventivo 2020 della Città, che basterebbero per garantire la gestione correnti di LASA solamente fino a fine aprile 2020. A poker questa tattica si chiama all in. Giocare a poker in politica sulla pelle dei lavoratori e degli utenti ci pare assurdo, ma questo è il livello di chi comanda nella principale Città del Cantone.

La questione non riguarda solamente la Città, ma riguarda anche il Cantone, in qualità di azionista di minoranza di LASA e come attore nella votazione popolare del 26 aprile 20 sul credito cantonale a favore di LASA.

Cosa intende proporre il Consiglio di Stato in caso il credito cantonale per l’assurdo e costoso rilancio di voli di linea a Lugano venga respinto in votazione popolare il 26 aprile 2020 (com’è probabile e come da noi auspicato)

– per finanziare un piano sociale e di ricollocamento del personale in esubero, sia impiegato da LASA, sia impiegato da aziende private?

– per assicurare che l’esercizio dell’aeroporto di Lugano (dipendente da concessioni e certificazioni ottenute da LASA) possa continuare nei mesi successivi alla probabile bocciatura del credito cantonale, e si possano in tal modo mantenere i voli privati, la scuola di volo, il servizio Rega, ecc. in attesa di una transizione societaria verso un aeroporto più sostenibile?

Raoul Ghisletta, Henrik Bang, Anna Biscossa, Carlo Lepori, Tatiana Lurati Grassi, Daniela Pugno Ghirlanda, Laura Riget

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Lo scenario evocato dagli interpellanti è il seguente: un No cantonale combinato con un Sì luganese. In tal caso LASA non fallirebbe ma i contributi cantonali svanirebbero. Lugano dovrebbe provvedere da sola a coprire gli inevitabili deficit di gestione.

L’aumento della partecipazione del Cantone – dal 12,5 al 40% (!) – è un punto assai rilevante. Tutto dipende dalla validità del “piano di ricapitalizzazione e rilancio”.

— Se il piano è buono, è positivo che il Cantone venga coinvolto e offra un aiuto.

I— Ma se il piano è una chimera, un obiettivo senza speranza, allora è sbagliato imbarcare il Cantone in un’operazione perdente. L’aiuto si trasforma ipso facto in una palla al piede.