di Cristina T. Chiochia

Ed anche il martedì grasso è arrivato. Svago, gioia e spensieratezza addio, Il Carnevale in Italia termina, forse con un filo di tristezza in più, senza purtroppo l’ottimismo di sempre, data la situazione che ha portato il ministero della salute ad emettere una ordinanza che ha invitato in alcune regioni, molte manifestazioni a concludersi prima ma che hanno segnato, sia per feste che per corsi mascherati in tutta la penisola, un grande afflusso di partecipanti ed allegria.

Il Carnevale di Viareggio è sicuramente una di queste. Una grande festa popolare che si arricchisce sempre più di eventi; partito il 1° febbraio 2020 si concluderà appunto oggi, 25 Febbraio 2020 con una edizione che è stata interamente dedicata alle generazioni.

Ben 6 le sfilate, con la grande novità del corso mascherato in notturna del giovedì grasso. Occasioni imperdibili che hanno visto il tutto esaurito. Il vero e proprio evento globale, fatto di allegria, che ha visto sfilare 9 carri di prima categoria, 5 di seconda, 9 mascherate di gruppo e 8 maschere isolate. Avendo visto due corsi mascherati, si può sicuramente testimoniare la qualità dei carri di quest’anno, in particolare per i dettagli. Il grande sforzo di Fondazione Carnevale è stato sicuramente quello di offrire uno spettacolo unico per i partecipanti, una sorta di grande teatro popolare con in prima linea, i figuranti dei carri, pionieri delle sfilate e sempre più protagonisti con spettacoli e coreografie a terra, quasi non più direttamente sui carri.

Si segnalano per la seconda categoria Luca Bertozzi con il suo “A caccia di un lieto fine”, mostra due immense tigri maestose, eleganti e fiere. Ecco che le stesse diventano icone del regno animale per forza, grazia ma anche aggressività. Ed ecco quindi che i movimenti della bocca, degli arti e degli artigli permettono al carro di raccontare questa storia di lotte e di denuncia, per una speranza di un futuro di garanzia della biodiversità non solo animale, a caccia appunto, di un lieto fine.

Ma anche il carro di Priscilla Borri e Antonino Croci è interessante. con “quei gran geni di…”. mettono in risalto come le invenzioni dei grandi geni italiani hanno fatto evolvere l’intera umanità. Che fosse un canocchiale o una bussola, cosi come allora, il carro spera che i nuovi “geni” italiani si “adoperino per far volare alto il nome dell’Italia”, in Europa e nel mondo.

Resta la bellezza del carro di prima categoria di Luigi Bonetti con il suo “Robotika: intelligenza artificiale” che rende perfettamente l’idea che il futuro è oramai presente e che ci insegue, non più segue. Un allarme che lancia con una costruzione al centro della quale, resta solo la grande figura di un volto bellissimo e umano ma che rivela all’interno un robot aprendosi. Unico messaggio di speranza quell’uomo chiuso in una sorta di cervello al centro, che dimenandosi ricorda a tutti che i robot , almeno per ora, sentimenti non ne hanno.

Concludendo, sono 147 gli anni che compie questa manifestazione (oltre 400 le sfilate e oltre 1200 carri costruiti che hanno sfilato) ma mai come quest’anno, al tradizionale passaggio dei carri e dei suoi corsi mascherati, si sono unite attività e calendari di iniziative collaterali tra cui una bellissima mostra dedicata ad Enrico Coveri dal titolo “Festa!” al Palazzo delle Muse. La presenza di questa bellissima mostra, in un palazzo che venne eretto e finanziato dall’arte (da qui il suo nome), ricorda non solo un collezionista “istintuale” come diceva lui stesso della sua passione per l’arte, ma testimonia una bellissima idea che ne è alla base: l’arte come inesauribile serbatoio e stimolo di energia.

Accostare quindi una mostra di moda ed arte a un Carnevale come quello di Viareggio ha offerto indubbiamente spunti interessanti celebrando non solo il genio di questo stilista estroverso e pieno di energia, ma anche un modo di intendere l’arte a 360 gradi. Una grande intuizione quindi quella della Fondazione Carnevale quest’anno, che insieme alla Fondazione Enrico Coveri, il ministero per i beni e le attività culturali e del turismo, Città di Viareggio e Regione Toscana, hanno dato vita ad una mostra, visibile fino al 12 Marzo 2020 sulla collezione Enrico Coveri Art Collection.

E come Enrico Coveri, per i suoi primi 10 anni di successi, invitò cento artisti a realizzare un’opera ispirata all’universo “Coveri” (molte delle quali esposti in mostra), così il Carnevale di Viareggio grazie alla sua fondazione, quest’anno offre spunti per nuovi progetti “da guardare”, oltre le sfilate, celebrando un’icona di stile allegro e festoso, un’icona di vero ottimismo da guardare (le opere d’arte e fotografiche esposte lungo il percorso museale) e da indossare (la sezione degli abiti icona esposti nelle ultime sale del percorso).

Il Carnevale quindi presentato come declinazione dell’ottimismo. Ottimismo. L’unica vera medicina ai mali del mondo. Qualsiasi essi siano.