Tre membri della famiglia reale sono state arrestati 
ieri dalle  guardie saudite della corte con l’accusa di tradimento, in particolare per aver presumibilmente complottato di estromettere il re Salman e suo figlio il principe Mohammed bin Salman designato alla sua successione. Due fratelli del re sono stati prelevati dalle loro case, il principe Ahmed bin Abdulaziz al Saud e il principe Nawaf bin Nayefmentruno dei suoi nipoti, il principe Mohammed bin Nayef, è stato bloccato mentre stava compiendo un raid nel deserto.

La famiglia reale saudita ha decine di migliaia di membri, di cui molti hanno promesso lealtà all’attuale principe ereditario Mohammed bin Salman responsabile della governance quotidiana nel regno. Gli arresti segnano l’ultimo giro di vite per consolidare il suo potere ad un livello senza precedenti dopo aver rimosso dai ruoli chiave, imprigionandoli, vari principi uomini di affari di spicco.

Da quando il re Salman è salito al trono nel 2015, il figlio ha intrapreso la più dura repressione nella storia dell’Arabia Saudita contro dissidenti e altri reali percepiti come critici delle sue politiche. Criticato per le repressioni ma in parte elogiato per l’attuazione di riforme economiche e sociali, come ad esempio la rimozione del divieto storico per le donne di guidare auto e moto.Atteggiamenti contraddittori in un paese dove il clima dell’intimidazione è molto evidente. Secondo l’establishment religioso, contrario a qualsiasi forma di liberalizzazione e di apertura nei confronti del sesso femminile, la donna non è dotata delle abilità necessarie per guidare. 

Il nipote del re, Mohammed bin Nayef, era una figura potente come ministro dell’Interno a capo dell’esercito edell’anti terrorismo saudita. Apprezzato dall’intelligence statunitense, alleato principale dei sauditi, è stato principe ereditario fino al 2017 quando il monarca decise di toglierli il titolo per mettere suo figlio in prima fila per il trono. Alcuni anni fa, si poteva assistere all’ex principe ereditario che baciava la mano del principe più anziano inginocchiandosi davanti a lui in uno spettacolo di riverenza.

Il presunto colpo di stato pare sia stato meditato per estromettere il re 84enne e il figlio 34enne dopo la crescente pressione per la valanga di condanne internazionali che hanno fatto seguito all’omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi avvenuto all’interno del consolato saudita di Istanbul ad ottobre 2018. “Le sfide della leadership saudita sono aumentate in modo esponenziale negli ultimi giorni”, secondo il parere di Ayham Kamel, analista a capo di Eurasia, l’organizzazione di ricerca geopolitica della regione del Medio Oriente.

La principale fonte di entrate dell’Arabia Saudita è rappresentata dal petrolio, di cui è ricca, ma è alle prese ultimamente con il crollo del prezzo dopo il rifiuto della Russia di accettare la richiesta di Riyad di ridurre la sua produzione per compensare il declino della domanda per colpa del coronavirus.