Il Dantedi di Dante diventa digitale ed unisce gli italiani nel solco della poesia

statua di Dante a Verona – Foto Pixabay

E’ giunto il momento di “fare pace” con il Dante nazionale e la sua poesia, studiata , amata ed odiata, dagli alunni italiani di qualsiasi ordine e grado. Eppure, questa prima edizione  di “Dantedi”  in Italia, è stata un successo.

Dedicata alla poesia di Dante Alighieri,  è stata anche una occasione, in un momento che cambia lo sguardo sulle cose, sulla cultura, sulla poesia ai tempi della pandemia,  per fare appunto pace con le terzine dantesche. Il 25 marzo in Italia è stato scelto per celebrare il Dantedi da molto tempo, una data non casuale, essendo quella di inizio (individuato dagli studiosi), per la data di inizio del viaggio di Dante nella sua Divina Commedia.

Alle ore 12 quindi, tutti a leggere Dante, a scoprire il libro italiano che porta a riflettere più di qualsiasi altro. La rima incatenata dei suoi versi tra inferno, purgatorio e paradiso in versi, tutto un intero poema legato,dall’inizio alla fine in una prova dolorosa che diventa beatitudine. Un libro amato e odiato da intere generazioni. Anche se in modo virtuale, in particolare sui social (hastag Dantedi e ioLeggoDante), il Ministero dell’Istruzione Italiano ha deciso di festeggiare così ugualmente, facendo  fare le lezioni a distanza a tema, chiamando a “raccolta”, ciascun italiano chiuso in casa, in isolamento preventivo per la pandemia.

Come sottolineato dal ministro dell’istruzione italiano, Lucia Azzolina, in questo modo questa giornata sarà un modo per dire che “la scuola c’e'”. la cultura è importante: “[…]cittadini e scuole, il prossimo 25 marzo, potranno unirsi in un momento alto di condivisione. Riscoprire Dante, tutti insieme, sarà un modo per restare uniti, in un momento così complesso, attraverso il filo conduttore della poesia”. A cui fa eco anche l’intervento del Ministro italiano per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini. E cosi, sguardi che parlano di Dante dai social, dai musei, dalle biblioteche, su youtube grazie al canale di Mibact e con immagini ed opere d’arte in pillole da trenta secondi sui canali televisivi italiani, grazie a RAI attraverso l’archivio di Rai Teche.

Il meglio insomma degli studi di Dante, con Dante e per Dante, tra accademia della Crusca, Associazione degli Italianisti e il Comitato per le celebrazioni dei 700 anni. Dante segna “la strada per la diretta via”, perché la vita cambia attraverso gli eventi dolorosi (Dante fu osannato e poi esiliato) ma ciò che conta, non è mai il momento buio ma quella luce cosi intensa, che in un secondo toglie lo smarrimento e lascia il posto alla scelta, alla consapevolezza tramutandoli in versi che elevano, e fa vedere quella stessa scelta dall’alto. Imparando a rischiare di essere ciò che davvero si è.

Il cammino di Dante è una esortazione a provarci. Dalla notte all’alba. La salvezza. E chi meglio di Dante e la sua poesia, può dare questa speranza? In fondo l’attualità di quel “Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / ché la diritta via era smarrita” è quantomai in tutto il mondo, tremendamente attuale ricordandoci però anche la certezza che alla fine è l’ “Amor che move il sole e l’altre stelle”. Dante Docet.

Cristina T. Chiochia