Giovedì 16 aprile i Verdi del Ticino hanno organizzato una conferenza stampa online per presentare ai media la loro posizione sulla piaga del Coronavirus, che coinvolge ormai tutto il mondo, con l’Europa, la Svizzera e il nostro Ticino.
Hanno parlato, nell’ordine: Samantha Bourgoin, co-coordinatrice; Nicola Schoenenberger, capogruppo in GC; Marco Noi, psicoterapeuta, deputato; Giulia Petralli, Giovani Verdi; Cristina Gardenghi, deputata e GV; Matteo Buzzi, co-cordinatore.
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Si è trattato di un evento senz’altro interessante, al quale abbiamo partecipato con una punta di curiosità. La nostra prima impressione è che i relatori si siano mostrati un po’ dispiaciuti del fatto che il funesto Coronavirus abbia per così dire “rubato la scena” all’Apocalisse climatica. Ciò che verifichiamo tutti i giorni: il morbo è dominante, nella vita sociale ed economica, nella comunicazione, nei pensieri di tutti.
Il discorso è stato dunque impostato sulla seguente base: questa calamità (la Pandemia) è grave ma quell’altra (la Crisi climatica) è ancora più grande e più fondamentale. Una posizione comprensibile ma, soprattutto dal punto di vista psicologico, difficile in pratica da sostenere.
Quanto alle misure, si tratta principalmente di soldi da elargire, non vogliamo dire a tutti, ma a una serie di categorie e di realtà “vulnerabili”. In questo si trovano perfettamente allineati con il Consiglio federale, con il Consiglio di Stato e con i partiti, di destra, di sinistra e di centro. Lo Stato (non certo solo la piccola Svizzera!) combatte la Pandemia allargando a dismisura i cordoni della borsa. Si parla con tale disinvoltura di miliardi… che sembrano i soldi del Monopoli.
Sembrano scaturire, come per magia, dal nulla. Quel che si tende a dimenticare (soprattutto in questi giorni angosciosi) è che lo Stato in realtà non ha soldi suoi. La sua unica ricchezza è il valore che viene generato dai suoi operosi cittadini.
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Per una sintesi delle proposte Verdi facciamo capo al loro portale ufficiale.
Il movimento ecologista ha presentato un corposo pacchetto con una serie di proposte concrete che toccano diversi ambiti. Maggiore sostegno all’economia locale, sostegno economico transitorio alla popolazione per aumentarne il potere d’acquisto, sostegno morale alle fasce di popolazione toccate dalla crisi e maggiori investimenti pubblici nella transizione verso la sostenibilità ambientale sono i principi che animano le proposte dei Verdi.
Lo scombussolamento delle nostre vite, dell’economia e della società intera avvenuto in queste settimane ha lasciato tracce indelebili su di noi, sul nostro stile di vita a livello sociale ed economico. Da una crisi, dopo aver saputo elaborare il cambiamento, è necessario ripartire con una società nuova che sappia tenere conto dei limiti dello stile di vita del passato. I Verdi ritengono pertanto fondamentale che la ripartenza sia basata su una società sostenibile. È in questo contesto che i Verdi del Ticino propongono un piano d’azione post-COVID19 per ripartire con sostenibilità, che si concretizza, in una prima fase, con un pacchetto di atti parlamentari con richieste urgenti al Consiglio di Stato nei quattro ambiti ritenuti prioritari:
● Clima emotivo (Marco Noi). La crisi sanitaria, le misure di distanziamento sociale messe in atto per farvi fronte e la crisi economica che si palesa in modo sempre più chiaro, mettono in seria difficoltà molte persone anche dal punto di vista emotivo-relazionale. Si chiede attraverso un’interrogazione al CdS come intende supportare la popolazione, specialmente alcune fasce particolarmente a rischio, nella gestione del carico emotivo causato da tutta questa situazione.
● Creare una base sociale solida (Giulia Petralli): con la mozione presentata si chiede di fornire un sostegno transitorio incondizionato a tutte e tutti i ticinesi durante i prossimi sei mesi, per permettere a tutti indistintamente di potersi rialzare con un po’ più di agio, a complemento per esempio degli indennizzi federali già ricevuti. L’indennizzo permetterà di aiutare anche quelle persone che si trovano sul territorio ticinese ma che sono attualmente prive di qualsiasi permesso di soggiorno valido e che fanno spesso capo al lavoro nero come mezzo di sostentamento. Viene chiesta attraverso un ulteriore mozione quindi un’amnistia riguardo alla loro regolarizzazione e al lavoro nero.
● Rientrare nei limiti planetari (Cristina Gardenghi): con la mozione presentata si chiede di orientare i mezzi di stimolo alla ripartenza dell’economia prevalentemente verso progetti e iniziative volti a migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo e ad abbassare gli impatti delle nostre attività, in modo da gettare le basi per un futuro compatibile con i limiti planetari e quindi resiliente. È un’occasione che non possiamo perdere.
● Stimolare l’economia locale (Samantha Bourgoin): in questo contesto in cui la globalizzazione mostra i suoi limiti, è necessario riscoprire il valore delle filiere corte e dell’economia locale. I Verdi chiedono attraverso una mozione di sostenere la vendita e l’acquisto dei prodotti locali, tramite ad esempio la riapertura dei mercati (con le dovute misure di sicurezza) e adeguate campagne di sensibilizzazione.
I Verdi con queste proposte supportate da atti parlamentari concreti, ritengono di poter ambire a una ripartenza sostenibile che permetta di non lasciare nessuno indietro, un maggiore potere d’acquisto per le persone e di riorientare fortemente la società e l’economia verso una indispensabile svolta di sostenibilità. I singoli atti parlamentari sono disponibili nel dossier allegato.