di Francesco Russo

Professore di matematica al Politecnico ENSTA di Parigi.

Il prof. Russo è stato in numerose occasioni esperto d’esame nelle mie classi di maturità.

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L’on. Bertoli, capo del DECS, ha annunciato ieri che gli orali di maturità non si terranno

La situazione sanitaria permane complicata anche se il Ticino puo’ guardare al futuro con più serenità di molti paesi europei. Sarebbe interessante inoltre guardarealla “storia” di questi esami e capire quando non si verificarono in passato.

A mio parere con la tecnologia di cui si dispone ora, organizzare gli scritti é più difficile, anche se oggi si parla di “moodle, multiple choice” etc. Per gli orali invece, un semplice skype sarebbe stato sufficiente, Zoom potrebbe essere più confortevole, ma non necessario. Un esame orale è una riunione di allievo, docente ed esperto di materia. Non vedo grandi problemi soprattutto per le materie umanistiche.

Per le materie scientifiche é un po’ più complicato ma non impossibile: il docente potrebbe spedire due domande preliminari (via skype o email); poi l’allievo avrebbe bisogno di una “tavoletta” connessa alla rete (tipo lavagna) per poter rispondere alle domande. Ovvio che l’allievo non dispone necessariamente di questa infrastruttura, ma penso che le soluzioni si possano logisticamente trovare. Sarebbe stata l’occasione di una riflessione per preparare il futuro e essere pronti di fronte a una futura crisi.

Sostituire gli scritti con le valutazioni del “controllo continuo” (gli “espe” come si dice in Ticino) non sarebbe stato un dramma. Gli orali tuttavia rappresentano un momento forte e indimenticabile per il maturando, peccato privarlo di questa esperienza. Costituisce inoltre un elemento di valutazione esterna che è istruttivo per l’allievo e utile per la scuola e per le sue relazioni con il mondo universitario.

 

foto Pixabay