Con uno dei tassi di mortalità da coronavirus più bassi al mondo, la Russia registra 15 decessi per milione rispetto alla media globale di 36. Le autorità sanitarie di Mosca hanno rilasciato nuovi dati che, dettati da un protocollo conservativo nell’attribuire la causa delle morti al nuovo virus, suggeriscono che centinaia di decessi potrebbero non essere stati segnalati.

La Russia è al secondo posto per il numero più alto di casi confermati di coronavirus dopo gli Stati Uniti. La grande disparità tra il numero dei casi di contagio e il numero basso di decessi, ha spinto i media a mettere in discussione la veridicità delle statistiche ufficiali sulle morti causate dal Covid-19. Ulteriori sospetti sono stati sollevati quando i recenti dati pubblicati dal Dipartimento della salute, mostrano che il numero totale di decessi ad aprile registrati a Mosca rispetto allo stesso mese dell’anno scorso è aumentato significativamente. Quasi 2 mila morti in più.

Funzionari sanitari russi difendono la loro metodologia di attribuzione della causa della morte, ritenendola “estremamente precisa”. Il valore del tasso di mortalità pari allo 0.9%, sembrerebbe in effetti un valore anomalo rispetto al 4,5% della Germania, al 6% degli Stati Uniti, e alla media del 13% degli altri paesi che stanno affrontando la crisi.

Il ministro della Sanità russa, Tatiana Golikova, ha confermato il basso tasso rispetto alla media mondiale, riportando le affermazioni del Dipartimento della salute di Mosca che dichiarano che oltre il 60% dei pazienti morti contagiati dal coronavirus non erano stati inseriti nel conteggio ufficiale della malattia in quanto le autopsie eseguite sul 100% dei casi hanno rivelato cause diverse di decesso. Se fossero stati inseriti ci sarebbe un valore decisamente più alto, ma Mosca non vuole conteggiare i decessi come fanno in altri paesi, per esempio la Spagna e l’Italia, dove in caso di risultato positivo del test l’eventuale decesso viene attribuito al  coronavirus. Inoltre il bilancio delle vittime relativamente basso in Russia è spiegato da un rapido divieto di viaggiare in Cina all’inizio di quest’anno.

In tutti i modi comunque, la Russia rimarrebbe con un tasso di mortalità ben al di sotto degli altri paesi. Questo lascia intendere, a detta anche degli scienziati, che non vale la pena fare un confronto diretto dei tassi di mortalità di diversi paesi, in quanto vengono utilizzati metodi di classificazione diversi per la causa di decesso.

Il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha contattato l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, l’Unesco e le Nazioni Unite, per dichiarare che gli articoli pubblicati dal Financial Times e dal New York Times sul conto dell’epidemia in Russia, contengono informazioni non vagliate con accuratezza e ha fatto sapere che sono state preparate delle lettere di protesta che verranno consegnate ai redattori attraverso le proprie ambasciate statunitensi e inglesi, per contestare la disinformazione e chiederne la ritrattazione.

Nel frattempo Vladimir Putin sta affrontando un indebolimento della sua presa di potere a causa dell’epidemia. Si sarebbero dovute tenere infatti delle votazioni che avrebbero cambiato la costituzione per mantenerlo in carica al Cremlino oltre il suo mandato già assegnato, ma non ci sono state perché il coronavirus ha cambiato tutto e sembra dagli ultimi sondaggi, che ci sia un calo della sua popolarità per aver trasferito tutta la responsabilità da sé stesso,(il presidente ha deciso di passare la quarantena nella sua residenza di campagna) alle autorità regionali. L’aumento della povertà e della malattia può far cambiare idea agli elettori.