Come oggi, 40 anni fa, 81 persone persero la vita nell’incidente aereo di Ustica.

27 giugno 1980, ore 20.59. tra le isole italiane di Ponza e Ustica, il volo di linea IH870, partito da Bologna Borgo Panigale e diretto a Palermo Punta Raisi, gestito dalla compagnia Atavia, perso il contatto radio con l’aeroporto di Ciampino, si schianta nel mar Tirreno. Tutti i passeggeri, che sono 77, muoiono, e muoiono anche i 4 membri dell’equipaggio.

Foto (da WikiCommons) del relitto del velivolo (in cui compare la scritta Atavia) dal museo successivamente dedicato alle vittime della strage

Le circostanze dell’incidente non furono mai del tutto chiarite. Una delle ipotesi più battute fu quella dell’ipotetico coinvolgimento internazionale – francese, libico e statunitense – con il DC-9 che sarebbe stato rinvenuto sulla linea di fuoco di un combattimento aereo, e venuto così bersagliato per errore da un missile segreto della NATO. Si parlò anche di attentato terroristico (un ordigno fatto esplodere nella toilette del velivolo), ipotesi in seguito smentita per l’assenza di prove di un’esplosione interna, mentre il primo ministro dell’epoca, Francesco Cossiga, attribuì la responsabilità dell’incidente a un missile francese destinato al velivolo libico su cui si credeva erroneamente che ci fosse Gheddafi.

Il professor Andrea Foffano, più volte intervistato da Ticinolive, che ha raccontato anche il più grave incidente aereo dell’Italia del dopoguerra nel volume Segreti e Intelligence (ed. Mursia), si sofferma, nel relativo capitolo, “sull’ordinanza di rinvio a giudizio del giudice istruttore Rosario Priore, in quelle 5.000 pagine, secondo Foffano, ci sarebbe scritta la verità su Ustica. Le ipotesi più accreditate restano quelle della near collision o di un missile, ma vanno comunque inquadrate con quello che successe immediatamente prima del disastro”.

Nella tragedia di Ustica morirono bambini dagli 1 ai 10 anni, adolescenti e giovani, madri e padri di famiglia, carabinieri in permesso, promettenti laureati e laureandi, nonché piloti appassionati ed esperti. Quel terribile 27 giugno di 40 anni fa furono distrutte così 81 vite.