“La catena dell’orrido in nome dell’antirazzismo si è ulteriormente allungata. Due settimane fa, in Belgio, è stato vandalizzato persino il monumento dedicato a Giulio Cesare (a quando la devastazione di statue elleniche?), mentre dal Regno Unito arriva la richiesta di rimuovere l’immagine di San Michele Arcangelo nell’atto di schiacciare Satana, poiché tale immagine ricorda l’uccisione dell’afroamericano di Minneapolis.

Black Jesus in Portobello church – Wiki commons (Teobarth) https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en

Se la prendono anche con Gesù

Nei giorni scorsi, intanto, il fanatico di turno se l’è presa addirittura con Gesù Cristo, reo – udite, udite! – di essere bianco. Shaun King, attivista “Black Lives Matter” (…) ha lanciato il suo eloquente messaggio: “ Sì, io penso che le statue dell’europeo bianco che dicono essere Gesù dovrebbero essere abbattute. Sono una forma di supremazia bianca. Lo sono sempre state… Abbattetele!”.

Iris Canonica

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Mi sono chiesto tante volte “Perché un singolo episodio, limitato nello spazio e nel tempo***, può avere conseguenze così vaste e così gravi?”

Secondo me due sono le ragioni che stanno alla base del fenomeno (e con questa parola intendo le esplosioni di follia collettiva in varie parti dell’Occidente).

1) La reazione a catena che si innesca non ha nulla di spontaneo e si espande attraverso canali perfettamente organizzati.

2) La straordinaria abilità dei propagandisti nel suggestionare le masse, portandole a uno stato di isteria e provocando una “escalation” di richieste e pretese sempre più folli. Gli strumenti mediatici sono largamente nelle loro mani.

L’ho detto cento volte ai miei amici e colleghi: “dobbiamo lealmente ammettere che nello stregare le masse col piffero siamo di molto inferiori ai nostri antagonisti”.

*** fermo restando il valore indiscutibile di ogni singola vita