Una bellissima cometa, con la caratteristica coda lucente, si è avvicinata al Sole gradualmente, da quando, da marzo, era stata avvistata. In questi giorni, per pochi giorni ancora, prima dell’alba e dopo il tramonto, è visibile ad occhio nudo dalle medie latitudini del nostro emisfero: l’illustre visitatore cosmico ha attraversato il disco del Sole il 3 luglio, individuata con il telescopio spaziale NEOWISE, ha da esso preso il nome informale (ufficialmente si chiama C/2020 F3). Si è poi gradualmente illuminata perché la luce del Sole e il vento solare hanno formato la sua coda di gas.

Riapparsa alla fine di giugno nel campo di vista del telescopio spaziale SOHO (Solar and Heliospheric Observatory), ha alfine mostrato di non svanire dalla nostra galassia, ma di rimanere visibile anche se ancora per poco.

La meteorologa e astrofotografa Jerry Ann Lecky Hepburn, di Toronto, ha fatto sapere che la cometa sarebbe visibile un’ora prima dell’alba, molto bassa, nel cielo del nord est, nella costellazione dell’Auriga.

Dal 12 luglio la cometa è visibile anche di sera, circa un’ora dopo il tramonto, vicina all’orizzonte, in direzione nord-ovest. Più avanti salirà, spostandosi dalla costellazione della Lince a quella del Gran Carro; il 22 luglio sarà a “soli” 103 milioni di chilometri dalla Terra, prima di proseguire il suo volo cosmico e, forse, sparire per sempre.

Imprevedibile “come i gatti” secondo le parole di Grank Marchis, dell’istituto SETI, è apparsa, i una suggestiva fotografia, sopra Stonehenge.

Per i più credenti è un segnale e c’è chi dice non sia un caso sia apparsa proprio quando la “Santa Sapienza” di Costantinopoli torni all’oscurantismo religioso. Ma sono solo congetture, che con la scienza, forse, hanno poco a che vedere.