29 Dec 1971, Rome, Italy --- Senators and Deputies fill the flag-draped Chamber of Deputies to witness President Giovanni Leone (standing at second highest row of desks facing deputies) take the oath of office. --- Image by © Bettmann/CORBIS

Già di per sé è una vergogna che prendano 15mila euro al mese, in più ne hanno chiesti altri 600

Parlamentari Italiani, 15mila euro al mese (lordi, ci mancherebbe) cadauno. 630 Deputati, 320 Senatori, totale: 950. Al mese costano all’Italia 14 250 000 euro. All’anno costano 171 000 000 euro. Questo è ciò per cui chiunque, dotato di un minimo di buon senso, dovrebbe indignarsi. Invece, la vera indignazione dell’italiano medio, sorge quando cinque di costoro chiedono anche il bonus dell’Inps di 600 euro, che viene erogato solo a coloro che sono sotto ai 15mila euro di Isee annui. (per cui basta avere un immobile di troppo intestato, anche se è fonte di spesa anziché di guadagno, per cui, anche se sei disoccupato e lavori solo saltuariamente sei fuori da quel bonus). Ebbene, loro, quel bonus l’hanno chiesto. Sono cinque, tre della Lega Salvini, uno del Movimento Cinque Stelle, uno di Italia Viva.

Tutti i partiti si dicono scandalizzati, Salvini tuona espulsione, Di Maio dimissione, Fico e Zingaretti parlano di “vergogna”. La Bellanova vuole che escano allo scoperto (i parlamentari “colpevoli” sono protetti dalla privacy”) e che si dimettano, la Meloni lancia l’hashtag “BonusInpsIoNo”, parlando di vergogna, a confronto degli italiani in ginocchio.

È molto comodo stracciarsi le vesti “per gli italiani alla fame” (ma poi parliamo degli stessi italiani che non lavorano ma usano la tessera gialla del reddito di cittadinanza per comprarsi il Don Pérignon, andare in vacanza o prodotti cosmetici in farmacia?) È molto comodo, dicevamo, stracciarsi le vesti “per gli italiani alla fame” e continuare a percepire 15mila euro lordi al mese. Ovvero 180 mila euro all’anno. Che per 950 parlamentari fa 171 000 000 euro all’anno: è molto comodo, infine, parlare dell’agognato taglio dei parlamentari (cavallo di battaglia di ciascun partito, per andare a nuove elezioni, mai, ovviamente veramente auspicato), e non (anche) del taglio degli stipendi dei parlamentari. Poiché, alla fine, diciamolo pure, i parlamentari italiani costano all’Italia 171 milioni all’anno. Lordi, s’intenda.