“Ciò che sta accadendo in questi giorni in Bielorussia è la fotocopia esatta di quanto è già accaduto in precedenti aree del mondo ex sovietiche. La rioccupazione atlantista dei vecchi spazi un tempo di pertinenza dell’Unione Sovietica.

Venuto meno ingloriosamente il comunismo novecentesco, si è assistito a una svolta servile e filo-atlantista della Russia, finché poi non è arrivato Putin che ha cominciato a risollevare la dignità del suo paese.

Gli Stati Uniti in tutti i modi hanno cercato di provocare la Russia, di circondarla, di occuparla, di rovesciare con delle rivoluzioni colorate le aree circostanti. E’ quello che si tenta di fare in Bielorussia: rivoluzioni colorate che si fingono organizzate dal basso, ma in realtà sono gestite e finanziate dall’alto.

L’obbiettivo come sempre è fare sì che il popolo appaia oppresso dal dittatore cattivo, in questo caso Lukashenko, di modo che poi l’intervento militare a stelle e strisce appaia come un intervento umanitario e a fin di bene.” (…)

Diego Fusaro

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Diego Fusaro è un giovane filosofo di notevole successo mediatico, seguito da un folto numero di estimatori. A noi piace perché egli è, invariabilmente, controcorrente. Ci spieghiamo con un esempio a portata di mano. 

Secondo il Pensiero Unico:

  1. Lukashenko è un dittatore e un falsario elettorale
  2. Egli cadrà sotto la spinta dell’ira e del desiderio di libertà del popolo
  3. L’Occidente (USA e Unione europea) aiuterà i bielorussi nella lotta di liberazione e il paese conoscerà un futuro di pace e prosperità sotto l’egida di USA e UE.

Si può credere una cosa del genere? Assolutamente sì. Fusaro ci crede? Lui no. Dice in sostanza: si fomentano proteste e disordini di piazza, suscitando la repressione, affinché un intervento esterno appaia come “umanitario e a fin di bene”. Il tiranno fuggirà o sarà impiccato in piazza e le forze “atlantiche” controlleranno più da vicino la Russia.

Ammonisce Fusaro: ricordate l’Ucraina 2014.

Vladimir Putin ha davanti a sé una decisione difficile. La forza per intervenire non gli manca, ma sulla sua testa cadrebbero maledizioni e sanzioni.

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Affermiamo noi che Fusaro ha ragione? Nemmeno per idea. A noi piace Fusaro perché dice cose che il Pensiero Unico non si sogna di dire.

Per concludere. Osama e Trump sono diversissimi tra loro (uno è “buono” e l’altro “supercattivo”) ma per certi aspetti… sono dannatamente simili!