Tra pochi giorni cadrà il 537°anniversario della famosa battaglia di Bosworth (1485), dove Riccardo, duca di Grloucester e per vile usurpazione re d’Inghilterra, assassino dei suoi stessi nipoti, pagò il fio dei suoi nefandi delitti. Ricordiamo il giorno della giusta vendetta e nel contempo rendiamo omaggio allo splendido amico dell’uomo: il cavallo.

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Riccardo III scese personalmente sul campo di battaglia (dopo di lui nessun re inglese lo farà più). Si battè con furia disperata, fu disarcionato e lanciò un grido lacerante: “A horse! A horse! My kingdom for a horse!” Fu poi sopraffatto e ucciso da una moltitudine di nemici, i soldati del conte di Richmond. Quest’ultimo regnerà come Enrico VII.

La frase è celeberrima ma probabilmente non è che una geniale invenzione di Shakespeare.

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Questa sanguinosa battaglia concluse la famosa “Guerra della due Rose” tra la casa di Lancaster (rosa rossa) e la casa di York (rosa bianca). Trenta terribili anni, colmi di guerra, tradimenti, esecuzioni capitali.

Il conte di Richmond, divenuto Enrico VII, la cui nonna era figlia del re di Francia Carlo VI il Folle e moglie del trionfatore di Azincourt (1415) Enrico V re d’Inghilterra, ebbe l’accortezza di sposare Elisabetta, figlia del primo re Yorkista Edoardo IV.

Le due Rose, non  più nemiche, si unirono.

Riccardo III sta per morire – Immagine Wiki commons (James Doyle, 1864)