Erasmo Pelli, che ringrazio calorosamente per la sua disponibilità, mi scrive: “ti mando le risposte a una parte delle tue domande, che erano assai numerose”. Dunque questa può essere considerata la prima parte di un’intervista più ampia. La pubblico subito, poi si vedrà.

Il Partito liberale radicale è difficile da sondare e da analizzare, ed io sono forse la persona meno adatta alla bisogna. Ma non posso farlo fare a un altro, non ho scelta. Il partito incute timore, perché nel passato ha incarnato più di ogni altro lo Stato e il Potere.

Ci sono almeno tre scadenze ravvicinate legate direttamente o indirettamente al PLR :

— il voto sull’iniziativa “di limitazione”, che vede il PLR in primissima fila, impegnato allo spasimo per il No; si faccia un confronto con il PPD o la sinistra, non c’è paragone;

l‘elezione del nuovo presidente;

— le Comunali 2021 – ma mettiamo pure in primo piano la nostra Città, che il Partito ha promesso di strappare alla Lega dopo sette anni di minoranza. Ha validi candidati ed è in grado di battersi per la conferma dell’unico uscente e la conquista di una seconda poltrona.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Dal 2013 la Lega detiene la maggioranza e il sindacato a Lugano. Esprima una valutazione sull’operato del Municipio in questi 7 anni.

Erasmo Pelli  Una valutazione del Municipio dal 2013 ad oggi è difficile da fare. Posso senz’altro riconoscere lo sforzo di stabilizzare le finanze, condotto in particolare, da parte del municipale Michele Foletti, che ha trovato la piena collaborazione nei colleghi di Municipio, cosa che non era purtroppo capitata nei quadrienni precedenti. La situazione finanziaria,a quel tempo (2013), era peggiorata per diversi motivi: il primo era il minore apporto finanziario delle persone giuridiche, in primis le banche. Faccio notare che agli inizi degli anni duemila, a Lugano, vi erano almeno sei o sette banche con sede propria a Lugano. Con le diverse fusioni esse si sono ridotte, con conseguente diminuzione del gettito per la città.

Quale il secondo motivo?

Il secondo motivo è il costo delle aggregazioni. Lugano è passata da 23.000 abitanti a più di 70.000, in una decina d’anni, con tre aggregazioni successive importanti. Ció ha significato soprattutto un notevole aumento di personale proveniente da gli altri Comuni, la maggioranza dei quali aveva oltretutto un moltiplicatore superiore a quello della città, rimasto per parecchio tempo al settanta per cento.Aggiungasi che tutti i Comuni aggregati pagavano una tassa sul sacco, che con l’entrata nella grande Lugano è stata abolita. Un colpo di diversi milioni! Col senno di poi occorreva pertanto intervenire in modo drastico già nel 2010, con aumento del moltiplicatore e tassa sul sacco. Ma tali proposte non hanno mai fatto l’unanimità e hanno anzi trovato forti resistenze! Niente toglie che quegli anni siano stati intensi e importanti per la città, che, come detto, ha cambiato volto grazie alle aggregazioni che hanno permesso, comunque, una maggiore facilità di interventi sul nuovo territorio, senza dover forzatamente, come era spesso accaduto, trovare accordi con i Comuni vicini, non sempre facili.

Lei ha operato a lungo al fianco del mitico Giorgio “ReGiorgio” Giudici. Qual era il suo concetto per la Città?

Penso proprio che il segno distintivo del Municipio diretto da Giorgio Giudici sia stato questo: trasformare una piccola città in uno dei più grandi Comuni della Svizzera e ottenere un territorio dove è possibile pianificare senza gli ostacoli derivanti magari da colori politici differenti o da astio personale. In politica non è una rarità!

La situazione odierna è pericolosa?

Oggi, malgrado gli sforzi del Municipio, si arrischia di ritornare al palo, cioè al 2013, annus horribilis. Tre mesi di blocco, dovuti al Covid-19, lasceranno il segno ed allora occorrerà il massimo sforzo che, a mio avviso, non potrà prescindere dai progetti e dagli investimenti già in preventivo. I momenti difficili si superano creando lavoro e opportunità.Bloccare gli investimenti già votati sarebbe un errore e il Municipio  deve percorrere la strada che ha iniziato.

Possiamo parlare della strada che conduce al Polo Sportivo?

Anche quella del Polo sportivo non può essere cambiata. A mio avviso il Municipio ha imboccato una strada senza ritorno. Fermarsi e valutare altre strade, anche più economiche, non farebbe che ritardare stadio e palazzetto. Sono stati firmati accordi di grande importanza economica. Certo in questo progetto vi è un forte ostacolo politico, che sono le torri a nord, con il relativo trasferimento di personale del Comune. A quel momento il Municipio dovrà forse fermarsi un attimo e valutare l’opportunità di tale passo. Ma fino ad allora il progetto deve iniziare e proseguire.

Si poteva procedere diversamente?

Senza pianificazione, stadio e palazzetto, potevano essere costruiti velocemente, con due messaggi ad hoc.Trattandosi tuttavia di una pianificazione generale di un comparto molto vasto, quello di Cornaredo, stadio e palazzetto sono stati compresi in tale studio. Le critiche riguardano la cifra finale (250 milioni) e l’onere per il Comune, ma dobbiamo fare un atto di fiducia, nella speranza, malgrado tutto, che l’impresa riesca. Ne va ovviamente della credibilità della politica.

In marzo il Consiglio di Stato ha annullato le elezioni comunali, che già erano in corso. Una decisione saggia?

Sono stato d’accordo sul rinvio delle elezioni di un anno. Penso che quanto successo giustificasse ampiamente  la decisione del CdS.

Nel prossimo aprile si vota in tutto il Ticino. Ma facciamo una previsione per Lugano…

Circa le prossime votazioni vi è ovviamente incertezza: vi sono partiti in crescita,come i Verdi o l’UDC e altri in stand by, come PLR, PPD e anche la Lega, usciti non benissimo dalle ultime votazioni federali. Ci vorrebbe la boccia di cristallo! Ritengo comunque che il mio partito possa  confermare i suoi due municipali, pur con la defezione importante di Michele Bertini, cui sarebbe stato opportuno, in questo frattempo, un tentativo da parte della dirigenza del Partito di indurlo a rivedere la propria posizione. A mio avviso un atto dovuto, vista  la popolarità del personaggio.

Esclusiva di Ticinolive