La misteriosa morte di oltre 300 pachidermi avvenuta quest’anno nel delta dell’Okavango in Botswana, è stata causata dalla ingestione di tossine prodotte dai cianobatteri presenti nelle pozze d’acqua.  Un virus fatale per l’elefante noto come EMCV, una significativa infezione virale dei mammiferi che causa la malattia dell’encefalomiocardite. Gli esami del sangue sono stati coerenti con la scoperta che la causa fosse una specie di batteri. “I nostri ultimi test hanno rivelato che le neurotossine cianobatteriche sono la causa della morte. Questi batteri sono presenti nell’acqua”, ha detto il principale veterinario del Dipartimento della fauna selvatica del paese, Mmadi Reuben.

Un fatto che ha sconcertato gli ambientalisti. Il paese dell’Africa meridionale vanta la più grande popolazione di elefanti nel mondo, stimata in circa 130 mila esemplari. I decessi si sono fermati in coincidenza dell’asciugatura delle pozze d’acqua. Tuttavia gli scienziati si chiedono ancora come e perché solo gli elefanti di quella zona sono deceduti. “Abbiamo una serie di ipotesi su cui stiamo indagando”, ha riferito Reuben in una conferenza stampa.

Sembra che le pozze d’acqua contenessero delle fioriture algali che possono produrre organismi microscopici tossici. Una combinazione di neurotossine delle quali gli elefanti possono essere particolarmente sensibili perché trascorrono molto tempo a fare il bagno e a bere grandi quantità d’acqua.

Il cambiamento climatico sta aumentando sia l’intensità che la gravità delle fioriture algali dannose, rendendo più probabile il ripetersi di questo problema. Il governo del Botswana sta lavorando con i funzionari del dipartimento della fauna selvatica per istituire sistemi di allarme rapido regionali. Il paese infatti ospita un terzo della popolazione degli elefanti, una specie in via di estinzione. La pista del bracconaggio è stata esclusa fin da subito perché tutti gli elefanti morti avevano ancora le zanne quando sono stati ritrovati.

Anche scienziati a livello mondiale si sono uniti per eseguire test su campioni inviati e condividere prima possibile i risultati.