È un lungolago diverso quello che accoglie i luganesi da ieri. Riva Albertolli è ora spoglia, non ci sono più i tigli davanti al palazzo Gargantini. Le lamentele non hanno tardato ad arrivare: “Tagliare gli alberi è diventata una mania” commentano i lettori di Ticinonline.

Il titolare del Dicastero Servizi Urbani, vice sindaco Michele Bertini cerca di tranquillizzare la popolazione: “Abbiamo proceduto alla rimozione, è vero. I lavori erano programmati da tempo, e fanno parte di un più ampio progetto che riguarda tutto lungolago”. Ha inoltre aggiunto: “La sostituzione si è resa necessaria per lo stato di sofferenza degli alberi attuali, piantati a suo tempo con tecniche inadatte al contesto urbano. Per i nuovi alberi verrà creato un impianto diverso, che permetterà loro di svilupparsi meglio e rimanere sani”.

A confermare le parole dei vice sindaco e rassicurare i cittadini, un cartello posto in zona dalla città di Lugano: “L’intervento rientra nei lavori di sostituzione a tappe degli alberi del lungolago che presentano importanti difetti strutturali a livello del colletto e del fusto. Parallelamente sarà sistemata la pavimentazione del marciapiede, che presenta irregolarità e cedimenti”. Gli alberi saranno sostituiti in primavera e saranno 32 nuovi tigli a ombrello.

Il deputato dei Verdi e biologo Nicola Schoenenberger ha confermato che gli alberi in effetti soffrivano a causa di errori fatti decine di anni fa, quando sono stati piantati. Secondo Schoenenberger tuttavia la città non fa abbastanza in termini di piantumazioni. “A Lugano il trend di sigillare il suolo purtroppo continua. La città dovrebbe ricreare nuovi spazi verdi, anche se in qualche via qualcosa si muove. Ma sono interventi da fare oggi, visto che gli effetti del cambiamento climatico si avranno nei prossimi decenni” ha commentato l’ambientalista su Tio. Numerosi studi confermano che più zone verdi porterebbero a innumerevoli benefici, sia a livello climatico che a livello di benessere dei cittadini.