“La dama del cardinale” Becciu, ovvero sua manager, Cecilia Marogna, 39 anni, è stata arrestata. Le accuse, di peculato e distrazione di beni: Marozia- Marogna avrebbe ricevuto a una somma di 500 mila euro spesi in abiti di marca e arredamento di lusso. Becciu stesso ha sostenuto di essere stato truffato da Marogna. Tuttavia Becciu rimane sospettato di complicità con Margona nella dissipazione finanziaria della somma proveniente dal Vaticano.

Marogna ricorda molto Marozia, nobildonna romana del secolo X, che si seppe destreggiare tra la corruzione del Vaticano e il sangue dell’Impero. ogni secolo ha la sua Marozia, questa si chiama Marogna.

Chi è il Cardinale Becciu

Nativo di Sassari, 72 anni, nominato nel 2001 da Giovanni Paolo II nunzio apostolico in Angola e in altre sedi africane, trasferito da Benedetto XVI a Cuba, sbarca nel 2011 in Vaticano, nominato sempre da Ratzinger  sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, la sua carriera sembra tutta un’ascesa: viene confermato da Papa Francesco nel 2013 e sempre da Bergoglio nel 2017 è nominato delegato speciale presso il Sovrano militare ordine di Malta per risolvere la crisi dell’Ordine. Poi, sempre Bergoglio annuncia la sua creazione a cardinale nel concistoro del 28 giugno ed il successivo 26 maggio lo ha nomina prefetto della Congregazione delle cause dei santi.

Le controversie precedenti

Cecilia Marogna, 39 anni

E qui che avviene la caduta: lo scandalo dell’acquisto di un immobile di lusso da 200 milioni di euro a Londra lo trascina nel baratro. Dalle stelle… agli immobili londinesi. Nell’affare – una compravendita dell’immobile londinese di Sloane Avenue nel quale la Segreteria di Stato ha investito 200 milioni di dollari –  l’impegno finanziario del Vaticano, tra acquisto e debito esistente sull’immobile, si aggira intorno ai 300 milioni di euro. Becciu è coinvolto in un ginepraio da lingotti, e così nel settembre 2020 un bollettino della Sala Stampa della Santa Sede annuncia: “Oggi, giovedì 24 settembre il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dai diritti connessi al cardinalato, presentata da Sua Eminenza il cardinale Giovanni Angelo Becciu”

Papa Francesco depenna Becciu dall’incarico di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e ai diritti e alle prerogative del cardinalato: Becciu dovrebbe conservare il titolo cardinalizio, ma cessa ogni incarico nella Curia romana e perde il diritto di entrare in un futuro conclave.

C’è di più, e la discesa di Becciu prosegue: il cardinale avrebbe inviato più volte i soldi della Cei e dell’Obolo di San Pietro in direzione di suoi familiari o, meglio, non proprio, visto che Becciu si disse pronto alla querela nei confronti de l’Espresso che, riportando la suddetta notizia, avrebbe scritto “falsità assolute”.

Per tre volte (dal ’13 al ‘15) il cardinale avrebbe chiesto e ottenuto finanziamenti a fondo perduto in favore della cooperativa Spes (prosecuzione della Caritas di Ozieri) in provincia della di lui natia Sassari, il cui titolare è il di lui fratello Tonino.  Becciu si era difeso “cosa c’è di male ad aiutare la propria diocesi?”

Marogna!

Alla fine di tutta questa storia, un epilogo con la Marozia del 2020: il cardinale avrebbe girato 500 mila euro alla sua manager, Margona Cecilia. La donna che si era auto dichiarata come «007» della Santa Sede per gli affari esteri, avrebbe ricevuto al fine di missioni di beneficenza: l’accusa è gravissima, peculato e distrazione di beni.

Trovata dalle forze dell’ordine alle otto di sera nell’appartamento di un uomo, forse il compagno, a due passi dal Duomo di Milano, Cecilia Marogna, 39 anni, cagliaritana, imprenditrice e consulente, si è arresa al mandato d’arresto che pendeva su di lei da tutt’Italia: è stata portata a San Vittore.

Quando la “dama del cardinale” si vedrà convalidato il suo arresto dalla corte d’Appello di Milano, dovrà chiarire al cospetto di un giudice della Santa Sede il suo ruolo nella torbida vicenda.

Le accuse, di peculato e distrazione di beni: Marozia-Marogna avrebbe ricevuto a una somma di 500 mila euro spesi in abiti di marca e arredamento di lusso. Becciu stesso ha sostenuto di essere stato truffato da Marogna.

Tuttavia Becciu rimane sospettato di complicità con Marogna nella dissipazione finanziaria della somma proveniente dal Vaticano.

Marogna è inoltre titolare di una società con sede in Slovenia che si occupa di missioni umanitarie all’estero, all’arresto si è difesa sostenendo di aver speso quella somma nel corso di quattro anni “per viaggi diplomatici, pagamenti di fonti d’informazione, mediazioni e bonifici a fondazioni umanitarie”.

Marogna potrebbe esser presto trasferita nelle prigioni vaticane.