Covid19 quasi 20: sono mesi che non scrivo più nulla, dalla fine della prima ondata…proprio perché ho voluto osservare l’evoluzione dall’estate a ottobre. Lo scorso maggio, in un’intervista gentilmente fattami da Francesco De Maria su ticinolive.ch, parlai della seconda ondata in prossimità dell’estate (ci furono vari casi ma non molti) e della terza in ottobre circa.

Eccola arrivata nel pieno della sua forza. Era prevedibile e molti esperti lo sostenevano già… nulla d’inventato ovvio, ma qualcosa tra l’estate e oggi è cambiato. A mio giudizio abbiamo creduto d’esserne fuori, abbiamo sottovalutato la situazione e lo abbiamo ignorato facendo “spallucce”, credendo che fosse indebolito e meno pericoloso. Ebbene oggi si mostra a noi tutti per quello che è ed è sempre stato.

Non possiamo nemmeno dire che i decessi sono diminuiti, perché sarà ahimè questione di tempo. Per ora il sistema sanitario svizzero resiste…ma fino a quando? Ricordiamoci che i casi di oggi sono infetti da una o due settimane, il tempo d’incubazione e, l’autunno e l’inverno son ancora lunghi. La primavera è lontana mentre l’estate 2021 un miraggio.

Qualcuno (esperti) sostiene che oggi lo conosciamo e sappiamo come trattare i casi più gravi. È vero oggi conosciamo il nostro avversario al 60%, in marzo eravamo allo 0%. Ma a differenza della scorsa primavera, l economia privata e le casse dello stato, sono quasi al collasso! Di questo passo saremo rovinati. Ora, senza perdere la testa, come dice un mio amico d’Ascona, dobbiamo trovare una strategia di uscita economica immediata affinché oltre al danno sanitario, non si abbia anche la rovina finanziaria della popolazione, dell’economia e dello Stato. Avanti di questo passo, come disse ieri il mio collega Galusero in aula di GC, siamo prossimi a non più aver liquidità per pagare gli stipendi nell’amministrazione. Aggiungo io: anche nelle famiglie dei cittadini si rischia il default e così nell’economia che genera posti di lavoro e stipendi.

Da Berna ci si aspetta un “contrattacco” al covid19-20 e non una difesa modulata. Il ballo, come scrissi in maggio, dobbiamo condurlo noi e non il partner corona! Anche a livello cantonale svegliamoci nel trovare strategie d’uscita e moduli di sopravvivenza… perché a Natale, con questo passo, saremo rovinati. Uniamo le forze e concentriamoci sull’essenziale. Non facciamo la fine del Generale Custer A Little Big Horn.

Come politici abbiamo il dovere di non subire ma REAGIRE!

Ps: Mentre terminavo il post sono usciti i dati ticinesi: 255 positivi, 35 ospedalizzati…

Tiziano Galeazzi

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Ticinolive ha l’abitudine di intervistare Galeazzi (è sempre un piacere) e, pienamente approvando il suo incitamento all’azione, gli pone poche domande.

— Quali provvedimenti nuovi dovrebbe prendere la Svizzera per affrontare (o addirittura sconfiggere) il virus? Indicazioni richieste: almeno una, fino a un massimo di tre.

— In che cosa consiste – anche solo schizzata nelle linee essenziali – la “strategia d’uscita economica immediata”? E quali misure economiche NON si possono prendere?

— La Svizzera ha un governo, il Consiglio federale. Quali errori ha commesso in questi mesi? In che cosa si è mostrato debole?

— Il Ticino ha un governo, il Consiglio di Stato. Quali errori ha commesso in questi mesi? In che cosa si è mostrato debole?

— Quale paese estero con il suo esempio potrebbe indicarci la via?