Sapevamo dell’esistenza di questa associazione ma solo recentemente abbiamo stabilito un contatto, nella persona di una co-presidente in carica. Ne è scaturita questa interessante intervista, realizzata da Francesco De Maria.

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Francesco De Maria  Che cos’è l’associazione BPW e qual è la sua struttura a livello mondiale?

Federica Guerra  L’associazione delle Business and Professional Women Svizzera – BPW Switzerland – rappresenta gli interessi delle donne attive professionalmente e ha lo scopo di incrementare il trattamento economico e migliorare la partecipazione politica delle donne. Le 2’300 socie di BPW Switzerland sono la prova di quanto è grande il potenziale delle donne in posizioni di conduzione. BPW Switzerland fa parte di BPW International, fondata a Ginevra nel 1930, che conta attualmente 30’000 socie provenienti da tutti i continenti.

Federica Guerra (sin) e Gaia Marniga, co-presidenti

Qual è il suo scopo generale?

L’associazione BPW Switzerland e i 40 club in tutte le regioni linguistiche promuovono e sostengono le donne attive professionalmente in ambito lavorativo, culturale, civile e sociale, in particolare attraverso:
– promozione di un network locale, nazionale e internazionale
– prese di posizione in quanto lobby economicamente influente
– forti partenariati nell’economia, nella società e nella politica
– programmi di mentoring e offerte di formazione continua
– collaborazione con istituzioni europee e internazionali come l’ONU e il Consiglio d’Europa.

Parliamo dell’Associazione nel Ticino. Quante sono le socie e qual è la loro età media? Quali le professioni più rappresentate?

BPW Ticino conta circa 60 socie. Ogni anno ci contattano persone interessate alla nostra associazione. Dopo un periodo di frequentazione, nella maggior parte dei casi chiedono di entrare a farne parte. In gennaio e in giugno viene formalizzata l’adesione delle nuove socie. Alcune socie sono young, al di sotto dei 35 anni, moltissime hanno una fascia d’età tra i 40 e i 60 anni, qualcuna è over 60. Non ci sono professioni più rappresentate di altre. Si spazia dall’imprenditrice all’avvocatessa, dall’esperta di finanza alla dottoressa, dalla docente alla giornalista.

È un’associazione politica? Se non lo è, che relazione ha con la politica? Avete nei vostri ranghi personalità politiche?

Non è un’associazione partitica. È un’associazione politicamente impegnata in quanto si interessa di tematiche sensibili legate alle donne quali: la parità salariale, il congedo paternità, la presenza delle donne nello scacchiere politico e nei consigli di amministrazione delle aziende. Abbiamo svariate socie attive politicamente e inserite all’interno di partiti molto diversi fra loro. Le sosteniamo tutte in egual misura.

In un’associazione di sole donne regna un’atmosfera particolare?

Siamo vivaci nel proporre attività ed eventi, nell’argomentare sui temi che ci sono cari, nel chiedere visibilità e sostegno. Siamo solidali tra di noi e verso le persone che ci avvicinano. Siamo agguerrite, allegre, creative, perseveranti, eleganti, ottimiste. Siamo competenti, preparate, determinate, infaticabili.

Mi tracci l’identikit della tipica socia BPW.

È impossibile. Siamo tutte molto diverse per età, attività professionale, situazione famigliare, credo religioso, interesse politico, estrazione sociale, iter di studi. Il nostro comune denominatore è la motivazione a sostenere le donne: nella carriera, nella politica, nella rete di contatti sociali.

So (perché ho studiato) che la parità salariale uomo-donna è un vostro obiettivo fondamentale. Vuole illustrarmi, in modo circostanziato e con cifre, la sua visione del problema?

Secondo la Rilevazione svizzera della struttura dei salari (2018), il divario salariale si attesta attualmente al 14,4%. Il divario salariale è illegale e in pieno contrasto con la legge sulla parità dei sessi sancita dalla Costituzione federale. La data dell’Equal Pay Day cambia di anno in anno poiché illustra in modo effettivo il divario salariale. Se un uomo riceve il proprio salario già dal 1° gennaio 2020, una donna invece deve lavorare gratuitamente per il 14,4% prima di ricevere il proprio stipendio…ovvero fino al 22 febbraio 2020. In questa giornata, in diverse città della Svizzera vengono distribuite le famose borse Equal Pay Day per sensibilizzare la popolazione in merito alla parità salariale.

Questa è una rivendicazione che molti vedono come “di sinistra”. Lo è veramente?

L’uguaglianza di diritti tra donne e uomini in Svizzera viene sancita dalla Costituzione federale, per volontà popolare, il 14 giugno 1981. Tutti dovrebbero vegliare affinché una legge venga rispettata e attuata. Le donne dovrebbero essere incoraggiate a negoziare adeguatamente il proprio salario e gli uomini dovrebbero rendersi conto che anche loro hanno interesse nell’uguaglianza di retribuzione per un lavoro di pari valore. Quindi poco importa che sia di sinistra, destra, centro, del passato, del presente, delle donne, degli uomini. Importa molto che venga applicata.

Secondo lei non ci possono essere ragioni plausibili che per così dire “giustifichino” un maggior guadagno (medio) per gli uomini? (Nota bene. Non è una domanda provocatoria)

Certamente ci possono essere ragioni oggettive per spiegare lo scarto salariale: fattori come ad esempio età, anzianità di servizio, livello di formazione, livello gerarchico nell’impresa, dimensioni dell’azienda, settore economico e regione geografica. Il divario di oltre il 14% non tiene però conto di tutti questi casi, definiti oggettivi. Analizza unicamente la disparità che emerge a parità di formazione, professione e grado gerarchico nell’azienda. Tale disparità è inaccettabile.

BPW accetta le “quote rosa”? Se sì, con quali modalità le applicherebbe A) nel mondo delle imprese B) in politica?

La sezione svizzera del Business and Professional Women (BPW), chiedeva già nel 2012 che, tramite il diritto azionario, venisse introdotta una quota femminile nei consigli d’amministrazione delle aziende presenti in borsa. A partire dal gennaio 2021, le grandi imprese quotate in borsa con sede in Svizzera dovranno prodigarsi per impiegare un maggior numero di quadri di sesso femminile. Lo prevedono le disposizioni in materia contenute nella revisione del diritto della società anonima, la cui entrata in vigore per l’inizio dell’anno prossimo è stata approvata in settembre dal Consiglio federale. La riforma mira ad almeno il 30% nei Consigli d’amministrazione e al 20% a livello di direzione. Sono circa 200 le società in Svizzera interessate da queste disposizioni. Se questi valori non sono rispettati l’impresa deve, nel rapporto annuale sulle remunerazioni, indicare i motivi e illustrare le misure per migliorare la situazione. Per quel che riguarda la politica, la promozione femminile è un “dettame della ragione”: diversi studi dimostrano che il coinvolgimento delle donne ha un’influenza positiva sul successo economico di un’azienda, nell’affermazione di un partito e quindi, in definitiva di una società più riuscita.

Avete partecipato allo “sciopero delle donne” del 14 giugno 2019 ? Se sì… ci racconti la giornata.

Eravamo presenti allo sciopero delle donne, non per scioperare in senso stretto, piuttosto per richiamare l’attenzione sugli obiettivi ancora da raggiungere. Tra questi cito: parità salariale per un lavoro di uguale valore, conciliazione di lavoro e famiglia, risalto dei punti di forza delle donne, possibilità di lavorare a tempo parziale e in jobsharing a tutti i livelli di carriera, cifre ambiziose sulla percentuale dei generi all’interno di consigli d’amministrazione e direzioni, trasparenza salariale per consentire di far causa in caso di disuguaglianza salariale, analisi periodiche della parità salariale per le aziende a partire da 50 collaboratori, strutture di assistenza all’infanzia e scuole diurne in linea con le esigenze e a prezzi accessibili, congedo parentale.

Come gestite la comunicazione con i media: radioTV, giornali, portali, social? Avete un(a) addetto(a) stampa?

Possiamo contare sull’aiuto di alcune nostre socie giornaliste ed esperte di comunicazione che si prodigano moltissimo, a livello quotidiano, da anni, affinché BPW riceva l’attenzione dei media. Grazie a loro BPW Ticino è molto attiva sui social, sui giornali, in radio e in TV. Di recente BPW Ticino ha lanciato una campagna Women on Board. Un bus della TPL riporta l’immagine di un consiglio di amministrazione unicamente maschile, accompagnata dalla domanda “e le donne?”. Oltre a questa immagine forte che per sei mesi, fino all’Equal Pay Day, gira per Lugano e dintorni, pubblichiamo interventi sui social a ritmo quotidiano. Ci fa piacere constatare che le persone che ci seguono sono davvero molto numerose e in constante crescita. I media ci sostengono e ci aiutano in un circolo virtuoso di comunicazione e diffusione di valori decisivi per la società attuale e futura.

In che modo l’Associazione può aiutare una “donna in carriera” a trovare il miglior equilibrio tra la famiglia e il lavoro?

BPW vuole preparare le donne ai compiti manageriali con corsi mirati e su misura, in modo che possano assumere nuovi compiti, più forti e sicure di sé. L’Empowerment Training è un programma di training interattivo progettato specificamente per le donne, per prepararle a compiti di conduzione individuale in ambito professionale e sociale. In Svizzera le formatrici di BPW offrono questo programma. Il seminario ha una struttura modulare e fornisce le basi per le più importanti competenze e conoscenze di cui le «donne sulla via del successo» hanno bisogno. Su questa base viene offerto anche il Programma Leadership. BPW Ticino offre inoltre dei programmi di mentoring, in collaborazione con USI e SUPSI. La mentee beneficia dell’esperienza della mentor, che a sua volta si arricchisce mediante la condivisione di conoscenze ed esperienze. Il programma di mentoring è proposto da BPW con l’obiettivo di promuovere e sviluppare ulteriormente la professionalità e la leadership, l’equilibrio tra lavoro e famiglia, il sostegno di giovani professioniste verso carriere ambiziose. Le nostre socie provengono da diverse professioni – e possono trasmettere le proprie solide conoscenze e la propria vasta esperienza in veste di mentori.

Esclusiva di Ticinolive