Durante conferenza stampa di mercoledì, le autorità svizzere hanno annunciato nuove misure di contenimento della pandemia da coronavirus e a molti sono sembrate poco restrittive rispetto a quelle applicate negli altri pesi.

Ben diversa è stata infatti la situazione in altri Stati europei. Il governo tedesco ha infatti annunciato un lockdown parziale in tutto il paese a partire dal 2 novembre. Lo ha annunciato al cancelliera Angela Merkel. Fino alla fine del mese di novembre bar e ristoranti potranno effettuare unicamente servizi d’asporto, rimarranno chiusi teatri, cinema e palestre. Il governo ha incoraggiato il lavoro da casa per ogni settore che lo permetta. Le scuole e i luoghi di culto rimangono aperti ma le aggregazioni tra privati saranno possibili solo negli spazi pubblici e solo fino a un massimo di 10 persone. La stretta si è fatta sentire anche sul turismo su tutto il territorio e agli alberghi è consentito offrire solo servizi di base e non per scopi turistici. I negozi rimangono aperti ma con rigide regole sul distanziamento.

Come diversi altri paesi la Germania sta affrontando un improvviso e preoccupante aumento dei contagi e la cancelliera ha annunciato che sarà fatto tutto il necessario per non arrivare al collasso del sistema sanitario: “Il ritmo del virus e della diffusione è particolarmente veloce. Viviamo una crescita esponenziale dei contagi. Se il ritmo resta questo si potrà arrivare al sovraccarico del sistema sanitario. È assolutamente chiaro che dobbiamo agire e adesso per evitare un’emergenza sanitaria nazionale.[…] Oggi si è registrato il doppio delle infezioni della settimana scorsa. Anche nelle terapie intensive il numero delle persone è raddoppiato e il numero delle persone che devono respirare artificialmente è raddoppiato in 9 giorni. La curva deve essere di nuovo abbassata e il numero dei nuovi contagi deve di nuovo ridursi” ha spiegato la Merkel.

La cancelliera tuttavia ha anche sottolineato che la situazione è ben diversa rispetto a quella di Marzo ed è questo il motivo per cui si è deciso di lasciare aperte le scuole e i luoghi di culto.  I governatori delle regioni tedesche meno toccate erano contrari al fatto che il lockdown riguardasse l’intera nazione. Altri però, come il primo ministro dell’Assia Volker Bouffier, erano estremamente preoccupati, tanto da chiedere addirittura la proclamazione dello stato d’emergenza. Non si è arrivato a tanto ma la cancelleria ha comunque fatto presente che è di fondamenta importanza rallentare il rimo dei contagi.