Un’America spaccata a metà, dove nei grandi stati ha letteralmente trionfato Donald Trump, ma nei piccoli lo ha superato (di poco) l’avversario democratico Joe Biden.

Kamala Harris annuncia il nuovo vincitore

Trump ha trionfato in tutta l’America del Nord: Iowa, Ohio, Montana, Nord e Sud Dakota, Wyoming, Idaho, Nebraska, Utah, in gran parte del Centro: Kansas, Missouri, Arkansas, Oklahoma, e del centro sud, conquistando tutto l’Alabama, la Florida, la Carolina del Sud, il Tennessee, nonché ancora Indiana, Kentucky, Carolina del Sud, Virginia Occidentale, Texas, il Mississippi, la Louisiana.

Ha raddoppiato i voti che Obama prese nel 2017, ed è il primo presidente a perdere con un sì ottimo risultato. Per il repubblicano non si prospetta certo un futuro di oblio, quanto, semmai, di battaglia.

Biden ha conquistato a ovest il Nevada, la California, l’Oregon, lo stato di Washington, l’Arizona, il nuovo Messico e il Colorado, l’Illinois, il Wisconsin, il Minnesota, il Michigan, a est gli staterelli di New Hampshire, del Maine, del Vermont, tutta New York, il New Jersey e la Virginia.

Lo scarto tra Trump e Biden è stato di appena 4.392.635 elettori, che sul totale di 146.000.397 elettori è davvero una bazzecola. Quanto è bastato, però, per una (mala) vittoria a Biden ottenuta con una maggioranza di “grandi elettori”.

Dopo otto anni di vicepresidenza americana passati al fianco di Barack Obama, Joe Biden è stato eletto 46esimo presidente degli Stati Uniti.

Per la prima volta ci sarà al suo fianco una vicepresidente donna, Kamala Harris, indo americana, con origini afro.  “Il lavoro davanti a noi sarà difficile ma vi prometto questo: sarò il presidente di tutti gli americani”, ha twittato Joe Biden. “Sono onorato che gli americani mi abbiano scelto come loro presidente”.

La voce del nuovo presidente è secca, dura, spietata. “Lo zio buono d’America” che tanto piace ai Media solo in virtù del suo orientamento politico, è in realtà – spiace dirlo – arsenico, caustico e severo.   “Sarò un presidente che unisce e non un presidente che divide. Torniamo ad ascoltarci, siamo tutti americani”: è il suo lungo messaggio di riconciliazione nazionale lanciato nel suo discorso della vittoria pronunciato stanotte nel Delaware. Sul palco, insieme a lui, è salita la sua vice Kamala Harris, vestita di bianco, il “colore della resistenza” e accolta applausi e bandiere americane.

La coppia Biden-Harris si propone di cancellare diverse decisioni prese dal presidente uscente Donald Trump, in termini di clima e di benessere dei migranti. Guardare all’avversario come un collaboratore, non come un nemico, è il loro mantra, concluso dall’esclamazione di Biden: “non esistono Stati blu e stati rossi. Esistono solo gli Stati Uniti. Diamoci una possibilità aiutandoci l’uno con l’altro”.

Trump, dal canto suo, non concede la vittoria. “Lunedì per assicurare che le leggi elettorali siano rispettate e che venga eletto il legittimo vincitore” ha annunciato, intraprenderà la sua battaglia legale per verificare eventuali brogli nelle elezioni.

Biden sale sul palco dopo la vittoria

“Questa elezione” ha fatto sapere “è lungi dall’essere finita. La vittoria di Joe Biden non è stata certificata in tutti gli Stati”.

Molteplici le reazioni: la piazza in fronte a 1600 Pennsylvania Avenue cambia passa da teatro delle proteste a teatro dei festeggiamenti per l’elezione del loro beniamino, al grido di ‘You’re fired’ (‘sei licenziato’) rivolto a Donald Trump.

sostenitori di Biden festeggiano

In tutta la zona centrale in cui ha vinto il Tycoon, invece, gli elettori repubblicani protestano, a Las Vegas un nutrito gruppo di persone si è radunato per protestare contro la stiracchiata vittoria di Joe Biden. “ll vento non è ancora stato tolto dalle nostre vele. Crediamo che ci siano prove là fuori e la verità prevarrà”, dice uno dei dimostranti.

Vi sono anche pianti, sospiri di rassegnazione, legittime proteste, tra i 70 milioni e 803 mila 881 elettori di Trump, che non accettano la stringata vittoria (per un soffio) di Biden. Quei 70 milioni, per Michelle Obama, non sono che sostenitori di bugie, odio, caos e divisione (li liquida così, n.d.r).

Dal campo democratico, c’è, invece, grande gioia: “Non potrei essere più orgoglioso di congratularmi con Biden e Harris per una vittoria storica” afferma Barack Obama, sottolineando che Biden “ha quello che serve per essere presidente. Quando entrerà alla Casa Bianca si troverà ad affrontare una serie di sfide che nessun presidente ha mai dovuto fronteggiare” mentre dall’Europa arrivano le congratulazioni della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che, su Twitter scrive: “mi congratulo vivamente con Joe Biden e Kamala Harris per la loro vittoria alle elezioni presidenziali statunitensi. L’UE e gli USA sono amici e alleati, i nostri cittadini condividono i legami più profondi. Non vedo l’ora di lavorare con il presidente eletto Biden”.

Il primo discorso da presidente

Dall’Italia giungono le meno sostanziose dichiarazioni di sostegno all’America, “Siamo pronti a lavorare con il presidente eletto Joe Biden per rafforzare le relazioni transatlantiche”. scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “Gli Stati Uniti possono contare sull’Italia come un solido alleato e un partner strategico”. E pensare che Trump lo aveva elogiato, chiamandolo Giuseppi.