Il ministro della giustizia Barr indaga sulla vittoria di Biden, interferendo, per la prima volta, sul normale passaggio di testimone presidenziale. Trump insiste nel sostenere che si siano attuate irregolarità nel conteggio del voto per posta (ed effettivamente non lo si può smentire), Twitter gli contesta i post.

La vittoria di Joe Biden non è del tutto ufficiale: il presidente eletto è già sotto protezione del Secret Service ma non starebbe ricevendo i briefing quotidiani dell’intelligence, perché, come precisa il New York Times, nessuna legge stabilisce che Biden debba essere messo al corrente delle questioni di sicurezza nazionale.

Dal 1968 tutte le precedenti amministrazioni hanno sempre autorizzato i successori eletti a ricevere il briefing subito dopo la vittoria, ma non in questo caso.

La portavoce della casa bianca, Kayleigh McEnany lo ha detto molto chiaramente: “e elezioni non sono finite”, ipotizzando che potrebbe anche esserci un ribaltamento.

Nelle attuali elezioni il presidente uscente Donald Trump, appoggiato da gran parte del suo partito repubblicano, rifiuta laconicamente di concedere la vittoria allo sfidante democratico.

Il segretario di stato Mike Pompeo, tuttavia, promette una “fluida transizione”, ma non esclude che vi possa essere una seconda amministrazione Trump, il quale continua, su Twitter, ad annunciare un’imminente vittoria. Nelle attuali elezioni, infatti, poiché milioni di elettori hanno votato per posta per via della situazione sanitaria che lo ha imposto, gli scrutini potrebbero anche non essere finiti.

Dal canto suo Donald, continua, se non a sperare, ad infondere sicurezza ai suoi elettori. Tra i suoi Tweet uno senza mezzi termini: “Stiamo facendo grandi progressi. I risultati inizieranno ad arrivare la prossima settimana, renderemo l’America grande di nuovo”. Donald Trump, ha poi ribadito: “Vinceremo”.

Nel frattempo i buoni risultati ottenuti dal vaccino Pfizer-Biontech vengono rivendicati dall’amministrazione Trump, anche grazie al sostenimento del deputato eletto in Texas Ronny Jackson che ha dichiarato: “Solo grazie al presidente Trump avremo un vaccino entro la fine dell’anno” e della giornalista Maria Bartiromo che ha fatto eco al compagno di partito dichiarando: “Il presidente Trump ci aveva detto che avremmo avuto un vaccino entro la fine dell’anno e la gente rideva di lui. Ora c’è la Pfizer che avrà l’approvazione dell’Fda entro la fine del mese. Aveva ragione.”

La situazione è tutt’altro che stabile, dunque, e, al contrario è di stallo.  I legali di Donald Trump indagano in tutti gli Stati dove ha vinto Joe Biden, mentre i legali di Biden starebbero valutando azioni legali contro l’amministrazione Trump, accusando il Presidente uscente di “ostacolare illegalmente il normale corso degli eventi.”

Nel frattempo, gli uffici che dovrebbero riconoscere formalmente la presenza del nuovo presidente Biden (e che dovrebbero sbloccare anche i fondi per la transizione) si rifiutano semplicemente di farlo: la decisione è in gran parte capeggiata da una funzionaria nominata da Trump, Emily Murphy, a capo della General Services Administration.

Nel frattempo, Trump ha fatto causa alla Pennsylvania, lo stato che ha sancito la vittoria di Biden: il Tycoon ha denunciato una violazione della costituzione che sarebbe avvenuta per via della valutazione, durante lo spoglio, attuata con un “doppio standard” ovvero uno per valutare i voti in presenza e un altro per valutare quelli per posta: su quest’ultimi sarebbe stato impiegato meno rigore. I voti per posta, ovvero, sarebbero stati favoriti in modo ingiusto, a causa del creato “sistema illegale di voto a due livelli”.

Addirittura, secondo l’accusa, nelle contee a guida democratica si è sarebbe data la possibilità agli elettori di correggere prima dell’Election Day eventuali errori commessi nell’invio del voto per posta, mentre le contee repubblicane avrebbero seguito la legge e non avrebbero avuto questa possibilità.

È proprio questa l’accusa che potrebbe essere ufficializzata da Donald Trump alla Corte Suprema (come minacciato da Trump stesso), coinvolgendo anche tutti gli Stati che hanno concesso a Biden di raggiungere gli oltre 270 grandi elettori.

Dalla Pennsylvania, l’accusa potrebbe estendersi anche al Wisconsin, al Michigan, al Nevada, all’Arizona e alla Georgia.

Contro Trump si pone Twitter: al tweet del Tyccoon secondo cui “La gente non accetterà queste elezioni truccate”, il social network segnala: “l’affermazione su frodi elettorali è contestata”.

Il ministro della Giustizia degli Stati Uniti, William Barr, procede tuttavia nell’ autorizzare tutti i procuratori federali del dipartimento ad avviare indagini sulle accuse di frodi elettorali.

Se, come la controparte repubblicana attacca, le accuse risultassero “chiare e apparentemente credibili” le presunte irregolarità “potrebbero incidere sul risultato”, come dichiarato da Barr.

Nel frattempo, Richard Pilger, direttore del settore che si occupa dei reati elettorali (sempre sotto la guida del ministro Barr) ha spiegato che Barr ha emesso “un’importante linea politica che abroga 40 anni di politica di non interferenza sulle indagini per frodi elettorali nel periodo precedente alla certificazione del voto”.