Tra assembramenti, scontri e feriti, si è celebrato l’addio al più grande calciatore di tutti i tempi

Vi sono stati scontri con la polizia, arresti e feriti: a Buenos Aires, i tentativi della folla di forzare i cordoni di sicurezza per accedere alla camera ardente di Diego Armando Maradona, hanno costretto le autorità ad affrettare i tempi della sepoltura del campione.

Per tutto il corso della giornata di ieri, le cui conseguenze appaiono soltanto ora, una calca enorme ed emozionata si è radunata a Buenos Aires e nelle piazze di tutta l’Argentina per l’ultimo saluto a Diego Armando Maradona.

Il presidente Alberto Fernandez si è dovuto affacciare dalla Casa Rosada per chiedere di fermare il caos, le autorità hanno deciso di chiudere tutti gli accessi e far partire il corteo funebre con il feretro attraverso le strade della capitale fino al campo santo. Il Pibe de Oro è stato alla fine sepolto nel cimitero di Bella Vista, a 40 chilometri dalla capitale.

Come riporta Tyc Sports, mentre migliaia di persone si riversavano in piazza, gli impresari dell’agenzia di pompe funebri Funeraria Pinier, non hanno disdegnato di farsi selfie con la salma del calciatore, con tanto di pollice alzato ed espressioni di autocompiacimento. Lo scalpore è stato inevitabile.

Nel Paese sudamericano non è stato, certamente, rispettato il distanziamento sociale, previsto dalle norme anti Covid.19, così come non è stato rispettato a Napoli.

Nel capoluogo Partenopeo, infatti, conduttore tv Rai Alberto Matano ha chiuso all’improvviso il collegamento e si è infuriato durante la trasmissione La Vita in Diretta: «Questo non deve più accadere…» ha commentato, indignato, nel vedere sì tante persone assembrate, nonostante l’emergenza da Covid19.

Il conduttore era collegato in diretta con l’inviata Antonella Delprino che si trovava a Napoli, fuori allo stadio San Paolo.

E proprio gli assembramenti dei tifosi lo hanno fatto infuriare, inducendo il conduttore a chiudere il collegamento per non assistere né, tantomeno divulgare, delle immagini di persone che avrebbero potuto propagare il Covid.

Per il campione controverso, numerose sono state anche le polemiche: in tanti s’indignano per gli omaggi a un grande calciatore, “se questi, nella vita privata, picchiava la moglie”.