Natale col Covid
Da giovedì 10 dicembre, i collegamenti ferroviari tra Svizzera e Italia saranno interrotti, fino a nuovo avviso: le Ferrovie federali Svizzere (Ffs) e Trenitalia interrompono così i collegamenti tra Svizzera e Italia, per evitare possibilità di contagio. Sotto al decreto cadranno sia i treni a lunga percorrenza sia quelli regionali TILO, come precisato dall’agenzia svizzera Keystone-Ats. I treni elvetici circoleranno fino al confine. Continuano invece a circolare soltanto i treni nel traffico regionale tra Briga e Domodossola.
Nel frattempo, lungo tutta l’Italia, da Nord a Sud, le strade brillano sotto le luminarie e pullulano di gente. Se non fosse per la mascherina appiccicata sulla bocca (e che spesso scende sotto al naso), sembrerebbe un Natale qualunque. Le file di gente imperterrita nella caccia al regalo, fuori dai negozi chic del centro, dimostrano come nulla, nonostante le morti e il Covid, sia cambiato.
Eppure, su tutta la Penisola sta per piombare, di nuovo, l’ombra nera del terrore. Il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha scritto che il governo pentastellato “permetterà” gli spostamenti a Natale e a Capodanno, ma solo tra i piccoli comuni: subito è scattata l’ironia tipicamente italica, e sul web la permissione del ministro è stata trasformata in un “vi ho permettuto”. Tuttavia, il divieto di uscire dal Comune in cui ci si trova permarrà il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio. Sono stati il centrodestra e la maggioranza a chiederlo. Anche il capogruppo PD al senato, Andrea Marcucci, ha fatto sapere di essere vicino alla Lega nella proposta di allargare il raggio degli spostamenti di chi vive nei piccoli Comuni, durante le giornate del 25, 26 dicembre e 1° gennaio.
Sandra Zampa, sottosegretaria alla Sanità, nonostante la comune propensione ad allentare la morsa dei divieti, comunica: “Dal profondo del cuore la penso come la signora Merkel. È doloroso, ma il modo migliore per onorare il Natale è fare in modo che il numero dei decessi scenda. Prima di cambiare quelle regole ci si dovrebbe documentare sugli esiti in termini di numero di nuovi contagiati derivanti dal festeggiamento del giorno del Ringraziamento in Usa.”
Ed è stata proprio la Merkel a sostenere che “la crescita esponenziale dei contagi continua e il sistema sanitario è già molto affaticato”, e, di conseguenza, ad “ordinare” la chiusura di ristoranti, centri sportivi, locali e istituzioni culturali, negozi, scuole e parchi giochi. “La situazione” ha detto il presidente della Baviera: “è fuori controllo, e poi, Bergamo è vicina”.
Per le feste, dunque, in Germania, sarà possibile incontrarsi solo per un massimo di 5 persone di due nuclei familiari e per Capodanno saranno vietati anche fuochi d’artificio.
Anche lo Stato del Vaticano applica le restrizioni alle “sue” feste: a proposito di misure per le feste di Natale, la Santa sede ha fatto sapere che che la Messa della notte di Natale officiata dal Papa sarà anticipata alle 19.30 per rispettare il coprifuoco stabilito alle 22.
In Francia, invece, le misure subiscono un “allentamento” restando comunque nella prudenza: il primo ministro Jean Castex ha confermato ulteriori riaperture per il 15 dicembre (da cui saranno, però, esclusi cinema, teatri e musei arene sportive, circhi, giardini zoologici, sale giochi e casinò). Sarà anticipato però alle 20 il coprifuoco e saranno introdotte restrizioni più severe durante le feste: ci sarà una deroga speciale per consentire gli spostamenti la sera del 24 dicembre, ma, come in Germania (qui una persona in più) non ci si potrà riunire in più di 6 persone per volta. Il coprifuoco sarà invece confermato la sera di San Silvestro, per evitare assembramenti.
Più accomodante la Spagna, dove il coprifuoco “sale” all’1 e 30, e sale anche il numero massimo di commensali a tavola: 10; sì, inoltre, alla messa di Mezzanotte, secondo quanto disposto dal ministro della Salute Salvador Illa.