La mail è arrivata stamattina e la reazione del Consiglio di Fondazione è stata immediata, le parole taglienti come rasoi.

“Una e-mail (un’e-mail!) in cui si concedono tre mesi (tre mesi!) di tempo al fondatore del Cardiocentro per sgomberare l’ufficio e trasferirsi altrove con le sue migliaia di pazienti. Un vero e proprio sfratto, vergognoso, in piena pandemia Covid19”.

Rassicurazioni vane

“Il Consiglio, pur avendo ricevuto ampie rassicurazione dalla controparte nell’ambito delle trattative per l’integrazione dell’ospedale del cuore nell’EOC, ha sempre voluto rimanere un passo indietro rispetto al futuro del Professor Moccetti, lasciando campo libero alla futura direzione del Cardiocentro. Questa ha formulato in piena autonomia, per iscritto, al CdA dell’EOC una proposta che consentisse al padre del Cardiocentro di poter continuare a prendersi cura dei suoi pazienti, pur senza più alcun ruolo dirigenziale o operativo nell’istituto”.

Una proposta rimasta senza risposta per settimane

“All’indomani della firma del contratto di trasferimento, la proposta è stata respinta, con l’aggiunta di sgomberare l’ufficio in tre mesi. Se questa è l’autonomia clinica che il CdA dell’EOC intende lasciare al futuro istituto, cominciamo proprio male”.

Il diktat di Sanvido – Una decisione sciagurata

“Il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro, prima di ricevere la comunicazione odierna, si era detto disponibile con il CdA dell’EOC a trovare soluzioni alternative a quella formulata dalla direzione dell’istituto, per assicurare una transizione ragionevole che permettesse al Professor Moccetti di chiudere il suo studio presso il Cardiocentro e, soprattutto, di accompagnare i suoi pazienti verso questo cambiamento. Ma la risposta è stata l’e-mail del presidente dell’EOC con un diktat inaccettabile. Comunicazione neppure inviata in copia per conoscenza al Consiglio di Fondazione, a proposito di garbo istituzionale. Non si è avuta neanche la sensibilità di comunicare direttamente la sciagurata decisione.”

L’unico scopo è umiliare – Intervenga l’autorità

“Il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro insorge contro una vendetta personale di questo tenore che ha il solo scopo di umiliare una personalità che ha fatto tanto per il nostro Cantone. All’autorità compente si chiede di intervenire affinché le azioni sconsiderate di una persona, peraltro già sfiduciata dal Gran Consiglio, non intacchino l’immagine e il prestigio di un’istituzione come l’Ente ospedaliero cantonale e non mettano in difficoltà migliaia di pazienti cardiopatici ticinesi”.

Consiglio di Fondazione del Cardiocentro Ticino

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La nostra personale opinione, che sarà l’opinione di molti, è che il professor Moccetti, fondatore del Cardiocentro, non meritava di essere trattato così.

Noi ricordiamo i (recenti) duri scontri tra Moccetti e Sanvido e ci guardiamo bene dal citarli (tanto li conoscono tutti).

Post scriptum. Il Consiglio scrive, sul finale, “una persona già sfiduciata dal Gran Consiglio”. Avrebbe tuttavia potuto aggiungere: ma, comunque, nominata dal Gran Consiglio.

Si può anche deplorarlo ma alla fine bisogna riconoscere che è così.