Un’ondata di giustizia privata sta scuotendo i Paesi Bassi. In seguito alla messa in onda sulla tv nazionale di un programma che raccontava ed esaltava la vicenda dei cosiddetti “cacciatori di pedofili”, gli emulatori sono diventati innumerevoli. Cittadini privati che non fanno parte delle forze dell’ordine creano su internet profili falsi di minori che offrono prestazioni sessuali per poi incontrare i predatori che cadono nella loro trappola e che vengono in seguito picchiati selvaggiamente o denunciati alla polizia.
Le autorità olandesi sono in difficoltà di fronte a queste milizie non autorizzate, denunciate ormai centinaia di volte. Sono numerose anche le loro vittime, come il pensionato 75enne ucciso un mese fa. Lo scopo dei pedojagers, così si fanno chiamare sui social, non è solo quello di picchiare o uccidere il presunto adescatore di bambini, ma di infangare la sua reputazione e rovinargli la vita. “Poiché un pedofilo può distruggere la vita dei bambini noi loro vogliono distruggere preventivamente quelli di chi cercano di avvicinarli”, giustificano le loro ragioni.
Capita spesso tuttavia che a finire nel merino dei “cacciatori” siano persone sbagliate. Una volta preso di mira qualcuno, i pedojagers diffondono online il nome e il cognome della persona, il suo indirizzo di casa, avvertono le famiglia e il datore di lavoro. Recentemente un uomo e la sua famiglia si sono ritrovati una folla inferocita davanti a casa. L’uomo è stato inoltre arrestato solo per essere rilasciato poche ore più tardi, in quanto innocente.
Le forze dell’ordine hanno condannato duramente l’attività, definendola controproducente e pericolosa. Secondo le autorità, da un parte si rischia di esporre alla pubblica gogna un innocente, dall’altra spinge i veri pedofili all’isolamento scoraggiandoli dall’autodenunciarsi alle autorità per ricevere aiuto psicologico e rendendoli così ancora più pericolosi. “La caccia ai molestatori di bambini da parte dei civili sta sfuggendo di mano. Ora deve finire” ha dichiarato il capo della polizia regionale dei Paesi Bassi orientali Oscar Dros. “Il nostro messaggio ai cittadini è: fermatevi, smettetela con la caccia ai pedofili, smettetela di provocare, di fare gli investigatori, Lasciateli a noi perché così non ci aiutate. Questo comportamento da vigilantes è inutile perché le prove che questi cittadini pensano di avere sono molto spesso insufficienti o inesatte. Non conosco un solo caso nella mia unità di polizia che abbia portato poi alla condanna di un molestatore di bambini”. Ha inoltre aggiunto: “Abbiamo centinaia di detective appassionati del loro lavoro. Il comportamento di questi cacciatori di pedofili li costringe a lavorare su di loro e si tratta di tempo che preferiremmo investire nella prevenzione degli abusi sui minori”. A causa dei disagi provocati, la polizia ha ora formalmente proibito qualunque forma di cooperazione tra civili intenzioni a dare la caccia ai pedofili.