Sono 45 mila le persone che hanno partecipato alla marcia “Save America” a Capitol Hill, secondo la polizia metropolitana di Washington Dc

Nessuno certamente si sarebbe mai aspettato che la seduta del 6 gennaio, presieduta da Pence e proforma per confermare l’elezione di Biden a presidente, si sarebbe tramutata in una grave sommossa, con 4 vittime e 52 arresti. La seduta è stata sospesa.

I sostenitori di Trump, non volendo accettare la vittoria di Biden, ottenuta per un soffio, hanno assaltato CapitolHill. La marcia chiamata “Save America” per impedire l’instaurarsi di Biden, è sfociata così in un violento attacco al Campidoglio Americano. Il servizio di sicurezza ha bloccato le porte e impugnato le pistole. Per Biden si tratta di un “attacco alla democrazia.” Il neopresidente ha esortato così l’avversario: “La nostra democrazia è sotto un assalto e una minaccia senza precedenti” attaccando poi Trump di avere ispirato o peggio, istigato, l’avversario, ha concluso “Il Presidente Donald Trump si faccia avanti, vada in tv e fermi questo assedio.” Anche Kamala Harris ha scritto “Mi unisco al presidente eletto Joe Biden nel chiedere che finisca l’assalto a Capitol Hill”.

Doveva essere il giorno dell’ufficializzazione della vittoria di Biden, ma gruppi di manifestanti pro Trump hanno fatto irruzione, alcuni armati, a Capitol Hill, ovvero il luogo di riunione del Congresso. Fuori dalla Sede sono avvenuti scontri, spari, lancio di lacrimogeni. Trump ha invitato i manifestanti ad andare a casa, ponendosi palesemente a loro favore, ma facendo appello affinché cessi quest’inizio di guerra civile.

Si dissocia invece fortemente Donald Trump junior, il figlio del presidente uscente che ha invitato alla calma i manifestanti «Questo è sbagliato e non è quello che siamo», ha scritto su Twitter.

Squadre dell’Fbi e dell’Atf sono intervenute per disinnescare eventuali ordigni dopo che un dispositivo esplosivo è stato rinvenuto vicino al Congresso e un  pacco sospetto è stato rinvenuto proprio nella sede del partito democratico. Quindi, su ordine del presidente Donald Trump, è intervenuta la Guardia Nazionale attivata dal dipartimento della Difesa per sostenere le forze dell’ordine in un assalto senza precedenti. Una volta entrati, i sostenitori di Trump, si sono scontrati con gli agenti, i quali, con le pistole puntate, hanno cercato di impedire l’ingresso dei manifestanti nell’Aula: diversi agenti sono rimasti feriti nelle proteste, uno di essi è stato ricoverato d’urgenza in ospedale, mentre un sostenitore di Donald Trump è caduto da un impalcatura di fronte al Congresso che stava scalando: si tratta di un giovane 24 anni, che è caduto da un’altezza di oltre 9 metri ed ora è ricoverato in gravi condizioni.

Conseguentemente, come non era mai avvenuto prima, Facebook e Twitter hanno bloccato gli account del Presidente uscente, rispettivamente per 24 e 12 ore, perché, stando ai post del Tycoon, anche se questi invitata i gli assaltatori del Campidoglio degli Stati Uniti a «tornare a casa»  allo stesso tempo, ribadiva le accuse riguardo la presunta frode con la quale Biden sarebbe stato eletto.

In America è dunque la Guerra Civile? Sembrerebbe di sì. Sono quattro le persone morte durante l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti da parte dei sostenitori del presidente Donald Trump, come fa sapere il capo della polizia di Washington DC Robert Contee. Le vittime sono tutte morte a causa della sparatoria, tra esse anche una donna.

La situazione, senza precedenti, scuote il mondo intero. La gestione dell’ assalto al Campidoglio è stata molto violenta: la polizia del Campidoglio ha infatti aperto il fuoco sulla folla che assaliva l’edificio, costringendo addirittura i legislatori a nascondersi: questi, in una situazione quasi da film, erano accovacciati sotto le scrivanie e indossavano maschere antigas per proteggersi dalle sostanze chimiche irritanti dispiegate sia dalle forze dell’ordine che dai sostenitori di Trump: la polizia, nel frattempo, tentava invano di barricare l’edificio: i sostenitori di Trump hanno comunque marciato verso il Campidoglio proseguendo una manifestazione vicino alla Casa Bianca. Uno dei sostenitori di Trump è addirittura riuscito ad entrare nell’aula del Senato e a sedersi sullo scranno di Mike Pence, il quale è stato frettolosamente evacuato da Capitol Hill. Dentro al Campidoglio è invece rimasta la vicepresidente eletta Kamala Harris, ma il suo staff ha fatto sapere che è al sicuro.

Senatori e deputati sono allora stati evacuati dall’aula, i politici sono stati portati a Fort McNair, una base dell’esercito vicina a Washington.

Infine, cinquantadue persone sono state arrestate, diverse di loro erano armate, poiché, secondo i media americani, le autorità hanno recuperato diverse armi da fuoco.

Il caos, nel frattempo, proseguiva: in Arizona la Camera dei rappresentati e il Senato hanno vietato ai repubblicani di contestare la vittoria di Biden nel suddetto Stato, in Pennsylvania il Senato ha egualmente respinto la contestazione a Biden da parte del rappresentante repubblicano Scott Perry, la stessa sconfessione è avvenuta nel Missouri nei confronti del senatore repubblicano Josh Hawley.

La sindaca di Washington DC, Muriel Bowser, dopo aver imposto agli abitanti il coprifuoco, ha proclamato, per i prossimi 15 giorni, fino al 21 gennaio (fatale giorno successivo all’Inauguration Day per Joe Biden), lo stato di emergenza.

Uccisi dal fuoco aperto dalle forze dell’ordine o da improvvisi malori, quattro persone sono le vittime del tragico assalto. Come dichiarato dal capo della polizia di Washington, Robert Contee, la prima a morire è stata
una donna, Ashli Babbitt, uccisa da un agente di polizia. La vittima era una veterana, una militare in congedo, è morta all’interno della sede del Congresso, era ivi entrata per protestare. Ashli si era arrampicata su una finestra, e qui è stata raggiunta da un proiettile: trasportata d’urgenza, è deceduta in ospedale per le ferite riportate ma sulla sua morte è stata aperta un’inchiesta. Veterana dell’Air Force, di San Diego, era disarmata. Il marito , in lacrime, la ricorda come «una grande patriota» e una «grande sostenitrice di Donald Trump». Ancora non si sa molto dell’identità delle altre tre vittime.

Sono poi stati evacuati altri due edifici: il Madison e il Cannon Building, i cui stanti, con kit di emergenza hanno dovuto raggiungere il tunnel di collegamento con un edificio vicino.

Tutto il mondo è sconvolto, il primo ministro britannico Boris Johnson in un tweet ha parlato di disgrazia, il premier Giuseppe Conte parla di solidità e dice di confidare nella forza delle Istituzioni.

Chiaramente sconvolgente, il fatto di per sé è, però, circoscritto ad una realtà storica: ogni secolo, in fondo, ha la sua rivolta, più o meno sanguinosa che sia. Come la presa della Bastiglia del 1789, o la rivolta della Comune a Parigi di meno di un secolo dopo. Le autorità cercano di imporre, il popolo non sempre accetta e la Democrazia, talvolta, è nulla più che un mero ideale.