È stata nel 1994 la prima donna presidente RAI, l’azienda pubblica televisiva italiana, e la prima donna a ricoprire il ruolo di sindaco di Milano nel 2006. Letizia Moratti ha assunto da ieri la carica di assessore alla sanità e di vicepresidente della Regione Lombardia dopo il rimpasto annunciato dal governatore Attilio Fontana e imposto dal senatore della Lega Nord Matteo Salvini.
Sostituisce l’assessore berlusconiano Giulio Gallera, il quale è stato sfiduciato per certe dichiarazioni fatte in merito ai vaccini anti Covid, dalle quali gli esponenti della Lega in Regione avevano pubblicamente preso le distanze.
Assieme alla Moratti, entrano nella nuova giunta regionale due attivisti della Lega Nord, entrambi membri della Camera dei Deputati: la 44enne Alessandra Locatelli, assessore con delega alle Politiche per la Famiglia, e il 42enne Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico.
Il 51enne Gallera, di professione avvocato, è stato tra i primi ad aderire al partito di Forza Italia. La sua carriera politica lo porta con l’elezione di Attilio Fontana nell’ufficio del Pirellone, il grattacelo di Milano dove ha sede il Consiglio regionale, a gestire la delega per la sanità. Con l’inizio della pandemia si era conquistato una tale credibilità nelle tante conferenze stampa e televisive rilasciate, che aveva lasciato immaginare l’ipotesi che avrebbe potuto sfidare Giuseppe Sala, attuale sindaco di Milano, alle elezioni.
Ma le ultime frasi di Gallera legate al numero irrisorio di vaccini somministrati, hanno generato una sofferenza politica e hanno mostrato una certa debolezza nel gestire la lotta contro il coronavirus per le numerose insufficienze del sistema sanitario regionale lombardo. Una sua notevole gaffe è stata quando ha dichiarato che l’indice di contagio era sceso a 0.51, e per rendere “facile” la comprensione del concetto, spiegò che non era facile trovare due persone infette nello stesso momento per ammalarsi perché è a 0,50. Quando l’indice invece è a 1, basta trovare una sola persona infetta. Parole ovviamente considerate assurde.
“Giulio Gallera ha svolto un lavoro molto pesante, era particolarmente stanco e ha condiviso l’avvicendamento”, questa la dichiarazione del presidente Attilio Fontana. “In Lombardia bisogna voltare pagina nella sanità in modo radicale, lavorando sull’organizzazione degli interventi, il potenziamento della medicina nel territorio e la capacità di fronteggiare emergenze come quella che stiamo vivendo”, ha detto Massimo Galli, direttore del reparto Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Commenti che hanno suggerito a Gallera di rifiutare un posto da sottosegretario nella nuova giunta.
“Faremo di tutto per migliorare il piano dei vaccini”, ha detto Moratti, spiegando che affronterà la sanità partendo dal riguardare l’organizzazione e confrontandosi con le strutture coinvolte e accreditate.