Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Ticinolive, che conosce personalmente la maggior parte dei componenti il Comitato, seguirà con attenzione e interesse la campagna elettorale.

Ticinolive vota Sì ma (non essendo Twitter) rimane come sempre aperto a tutte le opinioni.

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COMITATO TICINESE DI SOSTEGNO ALL’INIZIATIVA POPOLARE “SÌ AL DIVIETO DI DISSIMULARE IL PROPRIO VISO” IN VOTAZIONE IL 7 MARZO

I 6 membri del comitato indicati con un asterisco sono coloro che il 25 marzo 2011 avevano lanciato l’iniziativa “antiburqa” in Ticino, che ha fatto da apripista a livello nazionale e che era stata approvata dal 65,4% dei ticinesi il 22 settembre 2013.

I 10 membri del comitato il cui nome è sottolineato, sono disponibili per partecipare a eventuali dibattiti radiotelevisivi. Il coordinatore del comitato Giorgio Ghiringhelli è a disposizione della stampa scritta per interviste

Giorgio Ghiringhelli (*), (coordinatore del comitato), fondatore del movimento “Il Guastafeste”

Diego Baratti, presidente Giovani UDC del Ticino e consigliere comunale a Ponte Capriasca

Mauro Belgeri, consigliere comunale PPD a Locarno

Iris Canonica (*)

Marco Chiesa, presidente nazionale UDC e deputato al Consiglio degli Stati

Giovanni John

Piero Marchesi, presidente cantonale UDC e consigliere nazionale

Eros Mellini, direttore de “Il Paese”

Tamara Merlo, deputata in Gran Consiglio per Più Donne

Edo Pellegrini (*), presidente sez. ticinese dell’UDF e deputato in Gran Consiglio

Lorenzo Quadri (*), consigliere nazionale e municipale di Lugano per la Lega dei ticinesi e direttore
del “Mattino della domenica”

Marco Romano, consigliere nazionale PPD, vice-presidente del Gruppo del Centro alle Camere federali

Stefano Piazza, giornalista esperto di sicurezza e terrorismo

Alberto Siccardi (*), vicepresidente di Area liberale

Roberta Soldati (*), deputata in Gran Consiglio per l’UDC

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Le date importanti in Ticino e in Svizzera 

1) Il 30 aprile 2010 Ghiringhelli presenta al Gran Consiglio una petizione sottoscritta da circa 3’000 persone con la quale si chiede il divieto di indossare indumenti che nascondano il volto in pubblico

2) Il 25 marzo 2011 Ghiringhelli, stanco di attendere una risposta alla petizione, lancia un’iniziativa popolare costituzionale ( a tutti nota come “iniziativa antiburqa”) che raccoglie 11’767 firme. Il testo dell’iniziativa delega al Gran Consiglio lil compito di stabilire le eccezioni e le sanzioni nella legge di applicazione

3) L’11 aprile 2011 in Francia entra in vigore la Legge sulla dissimulazione del volto in pubblico. L’esempio francese viene seguito poco più tardi dal Belgio e qualche anno dopo da Austria e Danimarca

4) Il 22 settembre 2013 i ticinesi approvano l’iniziativa popolare con il 65,4°% di voti a favore

5) Il 1.luglio 2014 la Corte europea dei diritti dell’uomo respinge il ricorso di una musulmana contro la “legge antiburqa” francese, sentenziando che in una società democratica un divieto del genere, motivato con la necessità di preservare le condizioni del “vivere assieme” e di proteggere i diritti e le libertà altrui, “non solo è proporzionato allo scopo perseguito ma è pure necessario per il suo conseguimento”

6) L’11 marzo 2015 il Consiglio nazionale, seguendo l’esempio del Consiglio degli Stati e il parere del Consiglio federale, concede al nuovo articolo costituzionale ticinese la garanzia federale che attesta la sua conformità giuridica alla Costituzione federale e al diritto superiore ( ma 56 deputati socialisti e verdi votano contro per chiari motivi ideologici , in barba a certe dichiarazioni sbandierate attualmente contro l’iniziativa e secondo le quali la scelta del divieto dovrebbe essere lasciata ai Cantoni in nome del federalismo)

7) Il 15 marzo 2016 viene lanciata a livello nazionale un’iniziativa che riprende lo stesso testo dell’articolo costituzionale approvato nel 2013 in Ticino ( con l’aggiunta delle eccezioni al divieto) ; nel comitato promotore dell’iniziativa (che non è da confondere con il Comitato di Egerkingen , ideatore del progetto) vi sono cinque ticinesi : Iris Canonica, Olga Cippà, Marina Masoni, Lorenzo Quadri e Giorgio Ghiringhelli. L’iniziativa viene consegnata nell’autunno del 2017 con circa 106’000 firme, di cui 7’500 raccolte in Ticino.

8) Il 1° luglio 2016 in Ticino entra in vigore la nuova legge contro la dissimulazione del volto in pubblico, e l’ambasciata dell’Arabia Saudita in Svizzera invita via Twitter le turiste saudite a rispettare la nuova legge ticinese.

9) 7 maggio 2017 : La Landsgemeinde di Glarona boccia la proposta di un cittadino UDC di introdurre in quel Cantone lo stesso divieto di coprire il volto già in vigore in Ticino ; i cittadini glaronesi hanno seguito il parere del Consiglio di Stato, secondo cui un simile divieto andava semmai introdotto a livello nazionale e non a “macchia di leopardo” ( e sarà dunque interessante vedere cosa voteranno i glaronesi il 7 marzo ; da notare che nel 2009 il Canton Glarona era stato quello che aveva maggiormente sostenuto l’iniziativa che chiedeva di vietare la costruzione di minareti…)

10) Il 23 settembre 2018 i cittadini del Canton San Gallo approvano con il 66,5% dei voti (1,1 punto percentuale in più rispetto al Ticino…) la legge antiburqa approvata in precedenza dal Parlamento cantonale, contro la quale i socialisti e il PLR avevano lanciato un referendum

11) Il 17 giugno 2020 il Consiglio nazionale, seguendo l’esempio del Consiglio degli Stati, decide con 114 voti contro 76 ( e 3 astensioni) di raccomandare al popolo di respingere l’iniziativa popolare dando così la preferenza al controprogetto indiretto del Consiglio federale che era già stato approvato in marzo

12) 😊 [ Il 7 marzo 2021 il …% dei cittadini approva l’iniziativa federale; a livello cantonale il Ticino è al primo posto , con il ……% di voti favorevoli ] 😊. Ovviamente si tratta di una previsione, o meglio di un auspicio…