Pence telefona alla Harris: l’ex vice di Trump col vice di Biden

È fatta. Pence ha definitivamente virato verso il vincitore, lasciandosi alle spalle la stretta (e fino ad oggi fedele) alleanza con Trump. Abbandonando il 74enne presidente uscente, il 61enne (ormai) ex candidato alla vicepresidenza repubblicana, svolta verso i democratici e telefona alla 56 enne sua omologa, vice del 78 enne Biden, Kamala Harris.

Un’amalgama di nomi, nel panorama della “nuova guerra civile americana”, dove il repubblicano e il democratico hanno quasi preso lo stesso numero di voti, ma, come forse andrà a finire, 75 milioni ne verranno ignorati: dopo i fatti di Capitol Hill, Trump, che pure aveva visto i suoi sostenitori agguerriti e in marcia, ne esce sconfitto, destinato ad essere processato per Impeachment, per la seconda volta. Ed è proprio questa modalità di uscita di scena, che fa ventilare al suo vice, Mike Pence, di soffiargli il “trono”, se pur per il brevissimo lasso di tempo fino all’insediamento di Biden, ovvero sino al 20 gennaio.

E così Pence, che in 4 anni di presidenza Trumpiana mai aveva espresso un dissenso, lascia definitivamente il suo “capo”, e lo fa apertamente, così come il luogotenente Tito Labieno che abbandonò Cesare per affiancare, nella guerra civile romana, Pompeo.

Pence ha così chiamato Kamala Harris per “offrirle aiuto in vista dell’ dell’insediamento di Biden”. È stata la prima volta che i due si sono parlati, dopo  il loro dibattito dello scorso autunno che si era concluso, in verità, senz’alcuna battaglia.

Mike Pence si è congratulato con la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, e, come riporta il New York Times, la telefonata è l’ulteriore prova, da parte di Pence, di un distanziamento da Donald Trump: Pence, d’altra parte, aveva già rifiutato di opporsi alla certificazione del processo elettorale.

Anche se Pence era parso capeggiare i 11 senatori repubblicani che si erano proposti di non riconoscere l’insediamento di Biden, lo scorso 6 gennaio, dopo che quella giornata era finita con il fatto, ormai storico, dell’assedio, l’ex vice trumpiano ha definitivamente cambiato sponda.