In Svizzera i contagi da Covid-19 calano a vista d’occhio ma la minaccia rappresentata dalle nuove varianti più contagiose, come quella inglese, non fanno che rendere più disperata la corsa ai vaccini. Ad oggi, in Svizzera sono state somministrate 262’081 dosi mentre il totale consegnato ai cantoni è di 515’675 dosi.

I gravi ritardi riscontrati nella consegna dei vaccini destinati all’Unione europea potrebbero portare a gravi azioni legali, come già anticipato dalla Germania. In Svizzera la situazione non è tanto diversa dato che, stando a quanto riferisce la RSI, i ritardi nella campagna di vaccinazione costano alla Confederazione tra i 50 e i 100 milioni di franchi al giorno in termini di PIL.

Per ovviare ai problemi dei ritardi nelle consegna, il colosso svizzero Novartis produrrà vaccini per conto di Pfizer e Biontech nei suoi stabilimenti di Stein. La produzione dovrebbe iniziare verso aprile e i primi risultati si avranno nei tre mesi successivi. Collaborazioni analoghe saranno avviate anche con la compagnia farmaceutica francese Sanofi.

Intanto, la gestione svizzera della pandemia, e in particolare l’operato del consigliere federale socialista Alain Berset, è stata duramente criticata dal presidente dell’UDC Marco Chiesa. Durante l’assemblea nazionale virtuale, Chiesa si è rivolto ai delegati sottolineando che nonostante i contagi  e il tasso di riproduzione siamo scesi notevolmente, il lockdown non è stato interrotto. La protezione della salute della popolazione è prioritaria ha dichiarato presidente dell’UDC, ma è importante non dimenticarsi dell’economia. Infatti, secondo Chiesa, i ristoranti e i negozi andrebbero riaperti subito per arginare i danni economici: “Mi impegnerò affinché il ceto medio non sia il solo a pagare lo scotto della situazione due volte, ossia con la chiusura di attività economiche e un taglio dei salari, ma anche con l’aumento delle imposte”.

La strategia democentrista vorrebbe inoltre che fosse garantito l’insegnamento in presenza nella scuole e che si facciano test a tappeto alle dogane. Inoltre, il ticinese ha dichiarato che i Cantoni sono pronti a vaccinare ma che l’atteggiamento del Consiglio federale fa sì che le dosi scarseggino.