Nella mattinata di ieri, 2 febbraio, l’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, ha discusso con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella la possibilità di guidare la formazione di un nuovo governo. “Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare” ha dichiarato Draghi accettando l’incarico con riserva, che dovrebbe essere sciolta dopo che si sarà consultato con i partiti: “Con grande rispetto mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari, e dal dialogo con le forze sociali, emerga unità, e con essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all’appello del presidente della Repubblica”.
Il dialogo tuttavia potrebbe essere più difficile di quello che ci si aspetta. Vito Crimi, il capo del Movimento 5 stelle, ha già anticipato che non sosterrà il governo di Draghi. Se l’intero partito dovesse essere d’accordo con questa posizione, anche se sembrerebbe che una buona parte dei parlamentari M5S sia di altro avviso, la formazione del governo potrebbe essere problematica. Essendo M5S il primo partito nel parlamento italiano, il mancato appoggio da parte sua dovrebbe essere colmato dal Partito Democratico e dal centrodestra. Il PD sembra essere intenzionato a sostenere Draghi ma la decisione degli alleati M5S farà comunque da ago della bilancia.
L’appoggio di Forza Italia sembrerebbe per ora plausibile e anche la Lega sembra voler fare dei passi avanti verso Draghi. Matteo Salvini ha sottolineato che vuole ricevere delle garanzie sul programma del nuovo governo ma che vorrebbe comunque che si andasse alle votazioni prima dell’estate. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha escluso la possibilità di un appoggio.
Mario Draghi, ex presidente della BCE e della Banca d’Italia, è un personaggio di spicco nell’Unione Europea. Economista, si definisce un “socialista liberale” ed è stato visto per anni come il salvatore dell’euro per il ruolo che ha avuto nella risoluzione della crisi della moneta unica nel 2010. Nel suo discorso di accettazione dell’incarico ha ribadito: “Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi dei cittadini, rilanciare il paese, sono le sfide che ci confrontano. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’Unione Europea, abbiamo la possibilità di fare molto per il nostro paese, con uno sguardo attento al futuro delle giovani generazioni e al rafforzamento della coesione sociale”