Un gravissimo attentato è stato scongiurato nella città di Oldsmar, in Florida, dove alcuni hacker hanno tentato di avvelenare l’acqua contaminandola con una quantità pericolosa di liscivia. La sostanza è normalmente utilizzata in piccole quantità per controllare i livelli di acidità nell’acqua ma quantità maggiori sono estremamente velenose. Gli autori dell’attacco hanno tentato di alzare il livello di liscivia da 100 parti per milione a 11.100.

Fortunatamente, un dipendente dell’impianto idrico si è accorto dell’anomalia e l’ha segnalata ai suoi supervisori. Anche se la reazione non è stata immediata. Alcuni dipendenti infatti sono autorizzati ad accedere da remoto ai computer che controllano l’impianto idrico e il dipendente ha inizialmente pensato che fosse proprio uno dei suoi superiori a manovrare il sistema. Quando si è accorto di quanto quella mano invisibile avesse alzato i livelli della pericolosa sostanza, ha immediatamente riportato i valori alla norma.

“I sistemi idrici, come altri sistemi di pubblica utilità, fanno parte dell’infrastruttura critica della nazione e possono essere obiettivi vulnerabili quando qualcuno desidera influire negativamente sulla sicurezza delle persone” ha dichiarato lo sceriffo della contea di Pinellas Bob Gualtieri.

Per ora non è ancora chiaro chi sia stato, non ci sono stati arresti e non è ancora nemmeno stato stabilito se gli attacchi provenissero dagli USA o dall’estero.

Quello che è accaduto a Oldsmar non è altro che una comune paura, divenuta realtà. Con l’avvento dei sistemi tecnologici che controllano le infrastrutture idriche ed elettriche, aumenta significativamente il rischio che un malintenzionato possa usare le sue abilità informatiche per provocare ingenti danni.

Non è la prima volta che una cosa del genere accade. È infatti già accaduto in un impianto statunitense nel 2016 e, su scala molto più larga, nel 2020, quando le Guardie rivoluzionarie iraniane avevano tentato di attaccare il sistema idrico israeliano.