Oggi dalle pagine del Corriere Fulvio Pelli presenta la sua “variante”, buona per salvare capra e cavoli. L’interesse massimo dell’articolo risiede nella frase finale, dove – appoggiandosi alla minaccia di referendum profferita dall’MPS in conferenza stampa il 2 febbraio – prevede una vittoria quasi certa del NO.

L’articolo non mancherà di far imbufalire i leghisti, già piuttosto nervosi in vista della competizione elettorale. Due sono i temi principali sui quali la Lega può essere messa sotto pressione: l’aeroporto (sul quale hanno un poco, ma forse solo apparentemente, recuperato) e il Polo sportivo. Il PLR logicamente dovrebbe giocare all’attacco, anche per tener fede a certe reboanti dichiarazioni del tempo andato, che non sono state dimenticate.

Alla fine il consigliere comunale Pelli – con le sue glorie passate, la sua autorevolezza e la sua astuzia – sarà una chance per il PLR, così come il mostro sacro sul versante “opposto” (mica tanto) lo sarà per il PPD.

Due “novità ben stagionate” che conferiscono interesse alla campagna elettorale luganese. I giovani sono magnifici, hanno tutta una vita da vivere e tutti fan loro la corte. Ma si scrivono tante banalità retoriche sui giovani. Sempre le stesse. Che barba.

Ecco dunque la proposta di Fulvio Pelli. (CdT odierno)

1) Lasciare il progetto come è per lo stadio e il palazzetto, con la collaborazione finanziaria e costruttiva dei privati, anche se costa di più, perché ne hanno un buon tornaconto: non vi sono opposizioni alle tre domande di costruzioni, o per lo meno io non ne ho inoltrate, poiché quei i progetti sono conformi alla pianificazione. 2) Si può forse anche concedere le torri ai privati, ma senza che sia condizione per costruire stadio e palazzetto e invece con divisione di opportunità e rischi, come deve essere in ogni collaborazione pubblico-privato. Quindi senza garanzie di locazione di una delle torri ma con la variante di PR già inoltrata che vuol permettere l’utilizzo abitativo, stranamente finora proibito in tutto il PR di Cornaredo. 3) La promessa del Municipio di una consultazione popolare sul trasferimento dell’amministrazione. 4) Nessuna concessione ai privati nella zona oggi destinata allo sport lungo via Trevano.

Se i privati non sono degli speculatori immobiliari, come ha preteso l’MPS preannunciando il referendum, ma dei veri imprenditori, sanno che il compromesso che ho indicato è molto meglio dell’esito quasi sicuramente negativo della votazione popolare.