Il secondo processo d’impeachment dell’ex presidente Donald Trump si è concluso con la sua assoluzione. È il primo nella storia degli Stati Uniti ad essere messo sotto accusa due volte dalla Camera ed è sopravvissuto al secondo processo grazie ancora alla sua presa sul Partito Repubblicano, malgrado la sconfitta elettorale subita a novembre. Una presa che sta causando all’interno dei repubblicani una spaccatura anche se i democratici hanno raggiunto un risultato di gran lunga inferiore ai due terzi richiesti per la condanna.

Ai 50 senatori democratici favorevoli si sono uniti i voti di 7 senatori repubblicani, contro i 43 voti repubblicani contrari all’impeachment. L’esito è arrivato dopo la decisione di rinunciare all’audizione delle testimonianze che avrebbero esposto un resoconto completo delle azioni di incitamento di Trump alla folla a prendere d’assalto il Campidoglio, ponendo così le basi per l’assoluzione.

Non pochi repubblicani hanno comunque criticato Trump dall’aula del Senato dopo la conclusione del processo. Soprattutto dal leader dei senatori repubblicani (oggi in minoranza al Senato) Mitch McConnell, che, anche se ha votato per l’assoluzione, pochi minuti dopo ha espresso pareri molto aspri per il ruolo dell’ex presidente nell’insurrezione, definendolo “praticamente e moralmente responsabile” a prescindere dal giudizio del Senato.

“La folla ha fatto questo perché erano stati nutriti di menzogne selvagge dall’uomo più potente della Terra perché era arrabbiato per aver perso le elezioni”, ha affermato McConnell, sostenendo anche che il Senato non poteva condannare Trump perché aveva lasciato l’incarico prima dell’inizio del processo e non poteva fungere al “tribunale morale”.

McConnell, che durante la presidenza Trump era leader della maggioranza al Senato, ha fatto presente con toni energici che l’ex presidente potrebbe essere ancora perseguitato da procedimenti penali. “Il presidente Trump è ancora responsabile per tutto ciò che ha fatto mentre era in carica. Non è ancora riuscito a farla franca”, ha detto McConnell, che sembra incoraggiare le autorità a perseguirlo in un tribunale penale ritenuto costituzionalmente appropriato per giudicare se un ex presidente sia o meno responsabile delle sue azioni.

Anche se libero dall’impeachment, Trump deve ancora affrontare cause legali derivanti dai suoi tentativi di sovvertire le elezioni con false accuse di frode e con pressioni esercitate sui funzionari statali per ribaltare i risultati delle elezioni. 

Per la presidente della Camera, Nancy Pelosi, le affermazioni di McConnell sono delle scuse. “Saluto i senatori repubblicani che hanno votato secondo la loro coscienza e per il nostro paese”, ha detto Pelosi, “Il rifiuto di altri repubblicani del Senato di ritenere Trump responsabile per aver innescato un’insurrezione violenta per aggrapparsi al potere diventerà uno dei giorni più bui e degli atti più disonorevoli nella storia della nostra nazione”, ha continuato Pelosi. La presidente inoltre ha sottolineato la frase “impiccare Mike Pence” cantato dalla folla, riferendosi al ruolo del vice presidente nella supervisione del conteggio elettorale. “E l’hanno semplicemente respinto. Perché? Perché forse non possono trovare un altro lavoro”, ha dichiarato Pelosi.

I sette senatori repubblicani che hanno votato per condannare Trump, sono politici che non hanno intenzione di candidarsi di nuovo, mentre quelli a per l’innocenza hanno ambizioni politiche, ed essendo uniti con Trump, che negli ultimi anni è riuscito a rifare l’intero Partito Repubblicano a sua immagine, avranno una piattaforma da cui ripartire nel 2024. McConnell ha un serio problema a tenere unito il suo partito, e questo è il vero motivo per cui ha votato “non colpevole” nonostante i suoi rimproveri.

Trump mantiene un forte sostegno tra le file della base repubblicana, come dimostrato dal fatto che gli organi del partito hanno condannato e persino censurato i propri rappresentanti che hanno deciso di “rompere” con lui. Ora il 74enne Trump può dare inizio al suo movimento politico chiamato “MAGA”. In una sua dichiarazione, Trump ha definito il processo l’ennesima fase della più grande caccia alle streghe nella storia degli Stati Uniti. “Il nostro movimento storico, patriottico e bellissimo Make America Great Again è appena iniziato. Nei mesi a venire, ho molto da condividere con voi e non vedo l’ora di continuare il nostro incredibile viaggio insieme per raggiungere la grandezza americana per tutta la nostra gente”, ha detto Trump.

Un messaggio che secondo gli analisti lascia capire soltanto che non sta andando da nessuna parte. La domanda degli osservatori politici americani è se questa immagine del Partito Repubblicano voglia andare avanti. È improbabile infatti che un elettorato come quello di Trump riesca davvero a farsi valere in una futura votazione, in quanto rappresenta un gruppo demografico ridotto in un paese che sta ambiando rapidamente

L’ex presidente, che è uscito dal primo processo di impeachment dello scorso anno sentendosi incoraggiato e ha usato il suo ufficio per vendicarsi di coloro che lo avevano accusato, ne esce sconfitto dopo un mandato presidenziale e isolato in Florida senza potere governativo e un futuro politico piuttosto incerto. Ha costretto la maggior parte dei senatori repubblicani a restare uniti nel processo, ma pochi di loro hanno difeso le sue azioni, giustificando la loro votazione con ragioni costituzionali. Secondo molti, per loro la lealtà personale a Trump conta chiaramente più della fedeltà al partito.

I democratici sperano che il processo abbia comunque reso improbabile per Trump candidarsi nuovamente alla presidenza e che le immagini della rivolta da lui incoraggiata, saranno impresse nelle pagine dei posteri e lo rendano “permanentemente screditato agli occhi del popolo americano e nel giudizio della storia”.

Il presidente Biden ha esortato gli americani a difendere la democrazia del paese. L’assoluzione di Trump deve diventare un promemoria del fatto che ogni cittadino ha il dovere di difendere la verità. “Sebbene il voto finale del Senato non abbia portato ad una condanna, la sostanza dell’accusa non è in discussione”, ha detto Biden.