Il Sindaco al contrattacco. Infuria la polemica sul PSE
“Oggi abbiamo fatto chiarezza sul Polo sportivo e degli eventi, rispondendo alle numerose affermazioni inesatte e fuorvianti che rimbalzano ormai da settimane.
Chi sostiene che il progetto si possa spezzettare, realizzando solo i contenuti sportivi, ne sta decretando la fine. Si tratta di una proposta-alibi che equivale di fatto all’affossamento della riqualifica del comparto di Cornaredo che prevede, oltre allo stadio e al palazzetto, anche la valorizzazione e l’ampliamento degli spazi pubblici, la creazione di aree verdi e di un nuovo parco. E che condanna il Football Club Lugano alla retrocessione in B.
In tutto il mondo gli impianti sportivi si costruiscono in contesti poli-funzionali, vivi 365 giorni all’anno. Il modello di stadio isolato / “cattedrale nel deserto” risale allo scorso secolo, è vecchio e superato.
Manca solo un passo, Lugano non può permettersi di perdere questa occasione!”
Marco Borradori, sindaco
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Il Sindaco ha indubbiamente le sue ragioni ma ci permettiamo di osservare che il comunicato ufficiale del Municipio, diffuso ieri, non risponde a un certo numero di critiche che, pur senza essere “schiaccianti”, appaiono obiettivamente plausibili. Ad esempio:
- Sulle condizioni finanziarie dell’accordo, che alcuni giudicano sfavorevoli alla Città***
- Sul trasferimento di una parte dell’amministrazione a Cornaredo
- Sui quattro palazzi residenziali, che inevitabilmente vengono tacciati di “inutilità” e “speculazione immobiliare”.
A nostro avviso la mossa più efficace a disposizione del Municipio consisterebbe nel replicare punto per punto a queste critiche, e altre.
*** Se dovessimo riassumere in poche semplici parole la questione finanziaria diremmo così : “Lugano paga poco all’inizio ma in seguito pagherà caro e a lungo”. È questo il senso degli impegnatissimi e puntigliosi conteggi eseguiti dall’MPS (v. fascicolo di 22 pagine).